Le croste del cacio, ma per i più abbienti anche il formaggio secco, servivano spesso per preparare saporite minestre.
“Lessa in acqua bulita formazo poy meti herbe bone, cipolle e sedano, e specie forte (chiodi di garofano). Questo vole cocendolo sempre duo hore.
Lo formazo finisce e dà a mangiare cum chosselier su fette di pane.”
A seguito di una cottura prolungata il cacio si disfa completamente nell’acqua che bolle. Il brodo cremoso che ne deriva diviene il liquido per ammorbidire il pane raffermo, pratica molto comune a quei tempi.
Tratto da:
Tacuinum Medievale
Augusto Tocci – Alex Revelli
2003 ali&no editrice, Perugia