Studio Moretti-Caselli
per le vetrate d’arte
di Manuela Acito
Ma non basta: prima bisogna conoscere il luogo nel quale questa verrà collocata, osservare il movimento del sole, cercare la luce migliore e soltanto dopo scegliere i colori, mescolandoli e stendendoti con piccoli tocchi di pennello, per coprire la superficie interessata. E questo lo sa bene Anna Matilde Falsettini, ultima “erede” di una famiglia di artisti perugini che, nel lontano 1860, dettero vita alto studio di vetrate artistiche Moretti – Caselli di Perugia. Ancora oggi, come un tempo, lo studio è ubicato all’interno di un’antica residenza appartenente in origine a Guido Baglioni, nei pressi del centro storico della città (il palazzo fu acquistato da Francesco Moretti nel 1894 per abitarci e realizzarvi Il suo studio). Insieme alle due giovani figlie, Elisabetta e Maddalena, la signora Falsettini fa rivivere ancora oggi quella passione e quella perizia trasmessale dalle due zie, Rosa e Cecilia Caselli (figlie di Ludovico Caselli) per quest’arte antica.
Un’arte che per mano del suo fondatore, Francesco Moretti, e di suo nipote Ludovico Caselli, diede vita a Perugia e non solo, sin dagli inizi, ad una serie di opere straordinarie. Anna Falsettini ne ricorda alcune: le vetrate della basilica di Santa Maria degli Angeli, quelle della cattedrale di San Lorenzo a Perugia e del duomo di Orvieto. Moretti restaurò, fra le altre, anche la grande vetrata di San Domenico a Perugia e quella del duomo di Orvieto. Rosa e Cecilia, realizzarono invece quelle della basilica di Santa Chiara ad Assisi e una grande vetrata di 40 mq raffigurante I’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, ubicata presso il cimitero monumentale di Glendale, a Los Angeles, in California. Di queste opere lo studio conserva ancora i bozzetti, i disegni preparatori, anch’essi prodotti di vera perizia artistica. Partendo dagli schizzi e dai bozzetti, passando per il disegno a grandezza reale, racconta Anna Falsettini, si arriva alla scelta e al taglio del vetro. Poi si passa al colore che in ultimo viene fissato con la cottura nel forno, anche tre o quattro volte. Infine si procede alla legatura a piombo per assemblare le singole tessere di vetro. Una tecnica antica, che oggi viene integrata da nuovi studi e progettazioni. Per chi fosse interessato il laboratorio organizza, dietro prenotazione, delle visite guidate nel corso delle quali sarà possibile assistere ad una dimostrazione dei vari passaggi per la lavorazione del vetro, ma organizza anche dei corsi specifici su questa particolare tecnica. Si potranno così ammirare gli stupendi saloni, che ancora oggi conservano intatto l’impianto quattrocentesco, oltre gli affreschi d’epoca, restaurati dallo stesso Francesco Moretti. All’interno sono state raccolte fotografie dei tempi passati, bozzetti e disegni, piccole vetrate e oggetti d’arte raccolte dai proprietari nel corso del tempo. In un angolo, dove la luce crea un effetto straordinario, si erge la grande vetrata raffigurante la regina Margherita di Savoia.
“Un’opera realizzata per una mostra e che al tempo in cui fu realizzata da Francesco Moretti (1881) – racconta la Falsetti – non venne compresa, perche fino a quel momento le vetrate venivano realizzate solo per le chiese”. Nel laboratorio si potranno visionare anche gli antichi strumenti, i telai per dipingere, le fornaci e i colori che venivano usati un tempo. In un’altra stanza si trova un archivio da poco catalogato dalla Soprintendenza archivistica dell’Umbria e consultabile al pubblico: vi sono contenuti documenti riguardanti lo studio e la gestione economica del laboratorio, il carteggio legato alla vita pubblica degli artisti e ai loro molteplici interessi culturali. Interessanti le fotografie dei modelli e delle opere eseguite, gli studi preparatori. Alcuni disegni raffigurano l’opera a grandezza naturale, altri venivano usati solo per il taglio e la trafitatura del vetro e mostrano perciò solo il contorno del soggetto da realizzare. Oggi i tempi sono cambiati e così le esigenze, per questo to studio realizza anche dei piccoli oggetti d’arredamento. “Lo studio e la sua attività avrebbero bisogno di essere maggiormente valorizzati – spiega la Falsetti – come anche i mobili conservativi: per questo è stata fondata anche un’associazione culturale chiamata “il Grisatoio”, che è lo strumento utilizzato per rodere il margine della lastra di vetro.
Tratto da: “La Voce” di venerdì 9 febbraio 2007
Studio Moretti-Caselli
via Fatebenefratelli, 2 – Perugia
Tel. e fax: 075.5720017.
Per prenotazione visite: 347.5980925
I corsi possono essere di durata variabile: da un minimo di 16 ore ad un massimo di 34 ore, nel corso dei quali verranno realizzati dei pannelli di vetrata dipinta o non dipinta, oltre che dei piccoli oggetti.