– Patrono d’Italia –
Francesco non era nato in una famiglia particolarmente religiosa e “timorosa di Dio”, ne’ aveva sentito la “chiamata” da bambino; al contrario, fin verso i vent’anni, vive come tanti giovani del suo tempo e della sua condizione: anche questo ci deve far riflettere su quanto sia stato profondo il suo cambiamento e quanto sia stata radicale la sua risposta a Dio. Figlio di un ricco mercante di stoffe, Francesco conduce una vita spensierata e gaudente in compagnia di una brigata di giovani, tutti appartenenti a famiglie agiate o illustri, le cui principali occupazioni sono le serate con banchetti, canti, serenate e le scampagnate.
Nonostante non fosse nobile di nascita, Francesco spicca per l’eleganza nel parlare e nel vestire, per la raffinatezza di costumi e di maniere e, già allora, per generosità e prodigalità: tutto questo, lo fa diventare il re indiscusso dei conviti ad Assisi. Insieme all’aspetto ludico, c’è anche quello che vuole i giovani come lui pronti alla vita militare, e pervasi di ideali cavallereschi e di romanzi cortesi.
L’occasione giusta per dimostrare la passione per le imprese cavalleresche si presenta nel 1202 quando, appena vent’enne, partecipa alla battaglia tra Perugia e Assisi: sul campo di Collestrada, gli assisiati subiscono una cocente sconfitta da parte dell’esercito perugino, nelle cui fila combattono anche nobili fuoriusciti da Assisi che avevano trovato rifugio a Perugia dopo che le loro case-torri erano state distrutte da un’insurrezione popolare (1198).
Il conflitto tra i nobili e gli uomini del popolo, particolarmente cruento ad Assisi, si risolve nel 1210 con un atto di affrancamento che scioglie i secondi da ogni obbligo personale nei confronti dei primi. Da questo momento, nelle fila della cavalleria comunale, vengono ammesse anche le più ricche famiglie di mercanti, che possono così godere di tutti i privilegi riconosciuti da un comune medievale a chi mantiene un cavallo da guerra e si addestra per questo tipo combattimento. Prima di allora, l’uomo del popolo che sceglieva di combattere a cavallo anziché tra i fanti, oltre le ingenti somme che doveva investire, non aveva diritto a nessuno dei vantaggi riservati ai nobili e neppure ad un giusto risarcimento per le eventuali perdite.
Era stata questa invece la scelta del giovane Francesco in occasione della battaglia di Collestrada, dove viene catturato e rinchiuso nelle prigioni di Perugia insieme con altri soldati nobili, non perché appartenesse a questa classe, ma semplicemente perché aveva combattuto insieme ai cavalieri e perché, per i perugini, Francesco rientrava nella categoria dei prigionieri di cui si poteva ottenere il riscatto più alto. Un’altra occasione per dimostrare la sua arditezza e per realizzare i suoi sogni di gloria, gli si presenta nel 1204 (o 1205) quando decide di partire per le Puglie insieme ad un nobile d’Assisi.
Ma da questa avventura, Francesco spera anche in un’investitura ufficiale, così da entrare finalmente nell’élite della cavalleria; senza dimenticare l’aspetto di lucro che contribuisce senza dubbio ad intraprendere tali imprese. Francesco non conserverà quasi niente della cultura cortese dopo la conversione: non ne troviamo quando, dopo una visione del Signore, rimane così assorto nei suoi pensieri che alla domanda degli amici se avesse deciso di prendere moglie risponde di sì, che sogna di sposarsi, ma con una donna più nobile, più ricca e più bella di tutte quelle che non avevano mai viste: è l’immagine simbolica della sua unione con la Chiesa di Dio; oppure quando abbraccia e bacia un lebbroso, o ancora quando si rotola nel fango con dei maiali, dopo essere stato ricevuto la prima volta da Innocenzo III, il quale, quasi disprezzando quell’umile frate e quella Regola così ardua ed improponibile, gli suggerisce l’indecoroso gesto.
1181 – Nasce ad Assisi.
1190 – Inizia lo studio del latino presso la chiesa di S.Giorgio.
1198 – Partecipa all’assalto e alla distruzione della rocca che sovrasta la sua città.
1200 – Scoppia la guerra civile del popolo e della borghesia contro i nobili d’Assisi.
1202 – Partecipa alla guerra tra Perugia e Assisi; fatto prigioniero resta un anno in carcere.
1203 – Colpito da una malattia per oltre un anno cadono tutte le sue certezze sulla vita.
1205 – In seguito ad un sogno dove ammira tante armi si reca in Puglia per diventare cavaliere.
Nel contempo si reca a Roma in pellegrinaggio sulla tomba degli Apostoli.
1206 – E’ invitato dal crocefisso a restaurare la Chiesa.
Si spoglia di tutto davanti alla folla e al Vescovo.
Serve come sguattero in un convento.
Si veste da eremita e si reca a Gubbio.
Restaura la chiesetta di S. Damiano.
Avviene il bacio del lebbroso.
1207 – Restaura la chiesa di Santa Maria degli Angeli.
1208 – Si dà all’apostolato seguito da Bernardo, Pietro ed Egidio.
Inizia l’evangelizzazione da Poggio Bustone.
1209 – Ritorna a Santa Maria degli Angeli insieme a diversi seguaci.
Scrive la prima bozza della Regola.
Si reca a Roma per l’approvazione del Papa alla sua forma di vita.
Insieme agli undici frati che lo seguono torna in Umbria a Rivotorto.
1210 – Si stabilisce con i compagni a Santa Maria degli Angeli avuta in prestito dai benedettini.
1211 – Tenta il raggiungimento della Siria ma torna ad Ancona.
1212 – Accoglie Santa Chiara nell’Ordine.
1213 – Trascorre la quaresima in un isola del Lago Trasimeno.
A S.Leo riceve in dono La Verna.
1214 – Tenta di raggiungere il Marocco ma in Spagna si ammala e torna in Italia.
1215 – Accoglie nell’Ordine Tommaso da Celano, suo storico.
Partecipa al concilio Lateranense IV.
Incontra San Domenico e in molti entrano nell’Ordine.
1218 – Assieme al suo movimento è presentato ai Vescovi per mezzo della bolla di Papa Onorio III.
1219 – Promuove nuove missioni in Germania, Francia, Ungheria, Spagna e Marocco.
Si incontra con il Sultano d’Egitto.
1220 – Visita i luoghi santi ma poi torna in Italia allarmato per la situazione dell’Ordine.
Pietro Cattani diventa Ministro dell’Ordine stesso.
1221 – Alla morte di Cattani elegge frate Elia come vicario dell’Ordine.
1222 – Compie un lungo viaggio apostolico in Italia.
1223 – Prepara una nuova Regola approvata da Papa Onorio III.
1224 – Invia alcuni frati in Inghilterra; riceve le stimmate alla Verna; torna in Umbria.
1225 – Visita Santa Chiara e le sorelle a San Damiano e ivi sosta a lungo – infermo –.
Compone il Cantico delle Creature
Raggiunge la valle reatina per farsi curare a Fonte Colombo
e a San Fabiano. (La Foresta).
1226 – Si reca per cure a Siena dove si aggrava e scrive il Testamento.
La sera del 3 ottobre muore a Santa Maria degli Angeli .
Il giorno successivo la salma viene sepolta in San Giorgio ad Assisi.
1230 – Le sue spoglie vengono traslate nella Basilica.