Posta ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, Sansepolcro domina l’Alta valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare, delimitato dall’Alpe della Luna, dalla Massa Trabaria, dalle colline della vicina Umbria e dai monti dell’Aretino e dell’Alpe di Catenaia. La tradizione attribuisce a Sansepolcro un’origine mitica per opera di due Santi pellegrini, Arcano ed Egidio che, di ritorno dalla Terra Santa, si fermarono in questa valle dove, per un segno divino, decisero di restare e costruire una piccola cappella per custodire le Sacre Reliquie, portate da Gerusalemme.
Dal ‘300 al ‘500 Sansepolcro ebbe il periodo di massimo splendore. Di quei secoli ricchi di commerci (dal guado ai panni ), di arte e cultura, ne è testimonianza il centro storico della città. Chiuso al suo interno da una cinta muraria delimitata dalle cannoniere di Bernardo Buontalenti e dalla pregevole Fortezza di Giuliano da Sangallo, il centro storico di Sansepolcro si caratterizza per un succedersi di pregevoli palazzi medioevali, con le caratteristiche torri, oggi mozze, e rinascimentali (Palazzo delle Laudi, Palazzo Alberti, Palazzo Aggiunti, Palazzo Graziani, Palazzo Ducci del Rosso,…); per le sue Chiese ( dalla Cattedrale romanica, alla Chiesa gotica di S.Francesco) con i loro caratteristici campanili; per l’eleganza e la raffinatezza degli elementi architettonici. Un centro storico colpito da una lunga storia di terremoti, di attacchi esterni e di lotte tra le varie fazioni cittadine, ma che ha conservato sino ai giorni nostri i caratteri di un centro d’autore, profondamente legato al massimo figlio di questa terra: Piero della Francesca. L’Artista, che si firmava “Pietro dal Borgo”, ha immortalato la sua città nelle sue opere, esaltandone i caratteri, così da avvicinarla a quella città ideale di cui allora si discuteva nelle corti italiane.Intorno a questo primo oratorio si sviluppò il Borgo che fu detto, proprio per questa origine, del Santo Sepolcro. E negli antichi annali del Comune gli storici chiamarono Borgo Sansepolcro “novella Gerusalemme”. Feudo degli Abati camaldolesi nell’Alto Medioevo, Sansepolcro fu libero Comune dal 1163. Terra di confine, difese la propria libertà lottando contro Castellani, Perugini, e Aretini. Passò dalla Signoria di Uguccione della Faggiola a quella dei Tarlati e a quella, poi, dei Malatesta. Fu per un breve periodo sotto il dominio dei papi per poi passare, dal 1441, sotto Firenze, dai Medici ai Lorena, fino all’unità d’Italia. Nel 1520 Sansepolcro fu fatta città e nominata sede vescovile da Papa Leone X.
Piero della Francesca – cronologia
Intervista a Giuliano Briganti su Piero della Francesca