Questo percorso è stato individuato con l’intenzione di attivare parte di una connessione tra la rete sentieristica primaria e i Comuni di Umbertide e Lisciano Niccone, lungo assi che, per le loro precise caratteristiche, meritano un’adeguata valorizzazione. Il tracciato proposto, a mo’ di anello, è percorribile in più tappe, tutte ricongiungibili a Badia di Montecorona.
Prima di partire, vale la pena di visitare la cripta della Badia di San Salvatore, fondata nel 1008 da San Romualdo: alcuni elementi di essa fanno pensare a origini ancora più remote di quelle tramandateci. Lasciando sulla destra la Badia (240 m.), dopo avere attraversato un ponticello, si prende una strada bianca che inizia subito a salire. La strada, denominata “mattonata“, costeggia boschi di roverella e vigneti e molto numerose appaiono le ginestre. In località Pod. San Savino (516 m.) si può scegliere, voltando a destra, di percorrere il sentiero verso S. Giuliano delle Pignatte (357 m.), o di proseguire, tenendo la sinistra verso l’Eremo di Monte Corona, situato a quota 693 m. s.l.m..
A questo punto è quasi d’obbligo una sosta per visitare l’antico cenobio benedettino.
Dal vertice del rilievo conico, coperto di bosco, dov’è posto l’eremo, si scende sul versante meridionale verso il nucleo di Santa Giuliana, castello di origine medioevale ben conservato, dove da tutto emana il calore delle cose costruite a misura d’uomo.
Mantenendosi sulla sinistra e proseguendo la strada, si arriva nella località Galera.
Di fronte si leva imponente il profilo di Monte Acuto: dalle sue pendici si gode un panorama molto suggestivo. Sulla sua vetta sono emerse recentemente le fondamenta di un antichissimo santuario italico, oggetto di scavo da parte della Soprintendenza archeologica di Perugia. Circoscrivendo l’Acuto e seguendo la segnaletica, si arriva in località Montacuto (513 m.); piegando poi sulla sinistra, a Cicaleto di sopra (432 m.), da dove si inizia a scendere, attraverso Col di Boncio (405 m.), verso il podere Casanova, posto ai bordi della strada asfaltata che, sulla destra, in 1,5 km, riconduce alla Badia, al punto di partenza.
Gran parte della superficie su cui insiste quest’itinerario è interessata da formazioni boschive molto diverse tra loro per tipologia, forma di governo ed età. si riscontrano importanti estensioni di macchia mediterranea con netta predominanza di leccio. Sono presenti pure dei castagneti e boschi di roverella e carpino nero. Oltre alle diverse formazioni boschive il paesaggio è condizionato da numerosi pascoli che hanno preso il posto dei coltivi, un tempo assai estesi dato il maggiore sviluppo dell’attività agricola.
La fauna è rappresentata principalmente da lepre e cinghiale; l’avifauna da passeriformi, dei quali ne sono state osservate una trentina di specie.