Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture – soprattutto lui – di nobili cavalieri e amori cortesi. Ma quando un giorno questi due giovani, destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale, volsero lo sguardo sulle cose degli uomini, videro un mondo che tradiva il messaggio del Vangelo e lo rifiutarono. Decisero, in momenti diversi, di spogliarsi delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare una nuova vita per gli ultimi.
Quelle di Chiara e Francesco furono due esistenze che si intrecciarono strettamente pur percorrendo, ciascuno dei due santi, cammini differenti. Lo scopriamo direttamente dalle loro voci, dai loro scritti, a cui Chiara Frugoni dedica in questo libro uno spazio del tutto nuovo.
Facendo parlare direttamente i protagonisti, la Frugoni fa del lettore un compagno di strada di Chiara e Francesco, permettendogli di accostarsi al loro generoso progetto e alle resistenze, ai tradimenti, ai compromessi con cui i due dovettero fare i conti per rendere reale la loro utopia. Del resto è una storia, quella di Chiara e Francesco, che col passare dei secoli nulla ha perso della sua travolgente novità. Al contrario, è come se il tempo trascorso non smettesse di sottolinearne la radicale modernità: il rapporto con i poveri, e quindi col denaro e il potere; il ruolo non subalterno della donna; la funzione dei laici nell’istituzione religiosa; l’importanza del lavoro manuale in servizio del prossimo e come garanzia di libertà; la relazione con fedi diverse. Poche altre figure storiche sono riuscite a forgiare un modello di comportamento capace di contrapporsi all’esistente con una radicalità pari alla loro mitezza. Perché è questo, in fondo, uno degli aspetti più caratteristici del magistero dei due santi: il tentativo di rispondere a una domanda, oggi come allora, «impossibile»: come farsi carico delle ingiustizie del mondo usando solo le parole del Vangelo?
Storia di Chiara e Francesco
Chiara Frugoni
Frontiere 2011
pp. 202
€ 18,00