“Se studiate il Medioevo vi accorgerete che è diverso da ciò che siamo, da ciò che l’Europa è oggi diventata. Avrete come l’impressione di fare un viaggio all’estero. Occorre non dimenticare che gli uomini e le donne di questo periodo sono i nostri antenati, che il Medioevo è stato un momento essenziale del nostro passato, e che quindi un viaggio nel Medioevo potrà darvi il duplice piacere di incontrare insieme l’altro e voi stessi.”
Jacques Le Goff racconta alle nuove generazioni che cos’è stata, veramente, “l’età di mezzo” della storia occidentale, da dove sono sorte le sue leggende, qual era la quotidianità degli uomini e delle donne medievali, e soprattutto perché sia tanto importante per noi, oggi, conoscere da dove veniamo”.
Per capire meglio il presente è importante conoscere il passato: possiamo così sapere in che cosa ne siamo gli eredi e in che cosa ce ne differenziamo.
Gli storici si sono accorti di comprendere meglio il passato e di riuscire a spiegarlo con maggiore efficacia, in particolare ai ragazzi e ai giovani, se lo suddividevamo in periodi successivi aventi ciascuno caratteristiche specifiche.
Per il periodo che chiamiamo “Medioevo” sorgono due questioni: la sua estensione nel tempo e la valutazione complessiva che se ne dà, visto che di quest’epoca esistono un’interpretazione positiva e un’altra negativa.
Il Medioevo ha ispirato gli scrittori a comporre romanzi storici, alcuni di grande successo, e i registi, da quando esiste il cinema, a realizzare film che hanno fatto presa sugli spettatori, in particolare sui più giovani. Una ragione di più per tentare di spiegarvi ciò che è stato il Medioevo e quale debba essere il suo valore per noi.
A scuola impariamo che il cinquecento è il secolo del rinascimento. Per il seicento si parla spesso di età barocca. Il Settecento è il secolo dei Lumi. E il medioevo? Quando inizia e quando finisce?
Il medioevo è durato molto a lungo: almeno mille anni. È vero, quando si parla del medioevo si pensa al periodo che va dall’anno 1000 al 1500, ma esso inizia almeno cinque secoli prima, prima dell’anno500, quindi nel corso del V secolo dopo Cristo. Nel 476 l’ultimo imperatore romano viene cacciato da Roma e sostituito da un Re barbaro, Odoacre: è la fine dell’Impero romano, ma, al di là di questo grave avvenimento politico, è la fine dell’Antichità.
Ma non si passa certo da un’epoca a un’altra ogni volta che un re esce di scena, o una discendenza (una dinastia) di re o di imperatori si estingue…
Giustissimo: nel V secolo dopo Cristo si verificarono infatti altri cambiamenti della massima importanza. Innanzitutto, a partire dal IV secolo, erano iniziate le “grandi invasioni” da parte dei popoli che i Romani chiamavano “barbari”. Provenienti dapprima da Nord (popoli germanici e dell’Europa settentrionale) e dall’Ovest (Celti), giunsero in seguito dall’Est (Ungheresi e popoli slavi). La parola “invasione” ci spinge ad immaginare orde barbare che dilagavano devastando tutto ciò che incontravano. In realtà, si trattava di popolazioni che si spostavano pacificamente per insediarsi più a sud. Pensate ai Vichinghi: avrete sicuramente visto delle immagini che li ritraggono mentre sbarcano sulle coste normanne per devastare e saccheggiare l’interno del paese. Di fatto, si trattava con ogni probabilità di mercanti venuti dal Nord per scopi commerciali, alcuni dei quali hanno scelto alla fine di insediarsi tra le genti cristiane.
E dunque hanno anche cambiato religione?
Si ma non per questo. A partire da IV e V secolo, dopo la conversione degli imperatori, l’Impero romano era divenuto cristiano.
Si assiste allora alla fine del paganesimo: parola, questa, utilizzata dai cristiani per indicare la religione romana, che aveva molti dèi e dee. Dunque, il paganesimo scompare – in alcuni luoghi prima e in altri più tardi, ma di certo mai completamente, facendo a poco a poco spazio al cristianesimo. I numerosi dèi pagani vengono sostituiti da un unico Dio, quello della Bibbia (l’Antico e il Nuovo Testamento), anche se il Dio dei cristiani comprende tre persone (Padre, Figlio e Spirito Santo). Gli stessi barbari si fanno allora battezzare per diventare cristiani: in Francia il convertito più famoso è un re franco di cui avrete forse sentito parlare, Clodoveo (circa 500 dopo Cristo). Leggenda vuole che sia diventato cristiano per le pressioni della moglie, Clotilde.
Perchè è una leggenda?
È di proposito che ho detto “Leggenda vuole..”. Certo in tal modo di rendervi sensibili al fatto che soprattutto per l’inizio del Medioevo gli storici hanno pochi documenti, e quelli disponibili- ad esempio il racconto della conversione di Clodoveo – non necessariamente raccontano le cose come si sono svolte.
Occorre dunque considerarli con occhio critico, confrontarli con altri documenti, o “fonti”, come diciamo noi. Coloro che hanno scritto questi racconti avevano intendimenti diversi. In questo caso ad esempio si trattava di mostrare che il paese che sarebbe in seguito divenuto la Francia era cristiano sin dalle origini. La realtà è molto più complicata.
Il nostro professore ci ha parlato anche di un medioevo “lungo”.
E giustamente, perché la discussione su quando termini il Medioevo è ancora aperta. Ho accennato al 1500 perché sui vostri libri di scuola è questa la data che viene citata: vi si spiega che nel Quattrocento, dapprima in Italia e poi nel resto d’Europa, si apre un nuovo periodo, quello del“Rinascimento”; inoltre, nei programmi scolastici, come vedrete presto, questa data rappresenta l’inizio dell’età detta “moderna”. Ma per alcuni storici, e io tra questi, il medioevo è durato in realtà sino alla fine del Settecento.
Perché?
Perché sintetizzando, e soltanto in quest’epoca che tre avvenimenti verranno a cambiare radicalmente la vita della società (precisiamo: della società occidentale, europea; e ancora meglio non dell’interaEuropa, ma solo di alcuni dei suoi paesi più avanzati, come l’Inghilterra, la Francia, il Nord Europa). Inizialmente la scienza, grazie all’uso di strumenti e metodi di ricerca sempre più precisi, fa registrare progressi straordinari. Quindi, e si tratta di una conseguenza dei progressi realizzati nelle diverse scienze, verso la fine del Seicento si costruiscono e utilizzano macchine sempre più efficienti, si inventano tecniche di produzione sempre più veloci. Nel 1698 viene costruita in Inghilterra la prima macchina a vapore (grazie al francese Denis Papin e all’inglese Thomas Savery).
Insomma, è l’inizio di ciò che verrà chiamata la “rivoluzione industriale”. Infine, vi sono le rivoluzioni politiche, e in particolare la Rivoluzione francese, vista come la vera svolta della storia di Francia, d’Europa e persino del mondo: essa mette fine all’antico sistema politico, l’“Antico Regime” e al sistema chiamato “feudale”, che diventa quindi il simbolo del medioevo “cattivo”.
Autore: Jacques Le Goff
Editori Laterza – Nuova edizione ottobre 2009
pp. 91
€ 12,00