Carlo Roberto Petrini è alla quarta pubblicazione. L’autore con questo nuovo libro offre una nuova lettura sulle vicende storiche del Patrono della sua Città, sottolineando che a Trevi la devozione per sant’Emiliano esprime l’identità del territorio, al punto da associarne il ricordo del martirio, nel 304, all’ albero dell’olivo, simbolo del paesaggio e dell’economia locali.
Tutta l’iconografia pervenuta sino a noi mostra sempre sant’Emiliano in abiti episcopali, solo in un piccolo dipinto ad olio del sec. XVII viene mostrata la testa decapitata del santo su di un piatto d’argento.
La prima e la più antica rappresentazione dei supplizi del Santo risale ai primi anni del XIII secolo. E’ l’architrave della distrutta cappella dedicata a sant’Emiliano, che era allocata all’interno della cattedrale di Spoleto, ora esposto al Museo nazionale del Ducato di Spoleto alla Rocca Albornoziana.
L’esistenza del Patrono Emiliano si vuole attestare dalle reliquie e dal racconto dei martiri, mentre per lo studioso Eugenio Susi, che offre la prima ricostruzione critica della Passio di sant’Emiliano, si tratta probabilmente di un santo di origini africane, del quale abbiamo notizie attraverso il Martirologio Geronimiano.
Al nutrito apparato fotografico, segue la riproduzione della Passio, conservata a Montecassino, nell’Archivio della Badia, cod. 117 GG, ff. 142rb-144va, della seconda meta del XII secolo. Di questo antico documento Giulio Strappini ci fornisce la trascrizione e la traduzione.
Carlo Roberto Petrini, storico dell’arte, ha scritto numerosi saggi e testi divulgativi dedicati al patrimonio culturale della città di Trevi. Con le «Edizioni Era Nuova» ha pubblicato: La Chiesa di san Francesco in Trevi (2007), Il Santuario della Madonna delle Lagrime in Trevi (2009) e La Collegiata di Sant’Emiliano in Trevi (2010).
Il libro, pubblicato grazie al sostegno della Associazione Pro Trevi e dell’Ente Palio dei Terzieri, vede il Patrocinio del Comune di Trevi. Un ringraziamento al Commissario Prefettizio del Comune di Trevi dott. Angelo Gallo Carrabba per aver accolto l’iniziativa editoriale, firmandone l’introduzione.