Spoleto (PG)
La Rocca albornoziana è sicuramente il monumento più rappresentativo della città di Spoleto, per la sua stessa posizione privileggiata, posta al di sopra dell’intera città. Essa è circondata da un’alta muraglia che ricalca in parte il tracciato dell’antica cinta urbica di opera poligonale e quadrata. Varcata la prima porta, ornata di stemmi di Clemente VIII e della famiglia Aldobrandini, si imbocca un viale rettilineo in pendio che conduce alla monumentale porta del Bastione sulla cui fronte sono visibili gli stemmi di molti pontefici che qui risiedettero.
La pianta, è formata da un rettangolo assai allungato i cui lati misurano 133×33 metri, ed è attraversata nel senso del lato corto da un corpo di fabbrica che dà origine a due rettangoli minori, diseguali, che costituiscono i due cortili. Alle estremità del corpo maggiore e del braccio trasversale si innestano sei possenti torri. Tra queste notevole è la torre maestra, più alta e possente delle altre, collocata nel mezzo del lato lungo verso la città.
Nel lato opposto, verso Monteluco, la torre nord-orientale si congiungeva, attraverso un passaggio su arcate, ad una torre esterna addossata alla cinta urbica e chiamata Malborghetto. Le arcate e la torre non sono però più visibili in seguito alla edificazione agli inizi del Novecento della palazzina degli uffici penitenziari.
Alla stessa torre nord-occidentale è addossata l’antica cappella.
Dalle ampie spianate tutt’intorno al maestoso edificio si godono i punti di vista più favorevoli della città sottostante, del Monteluco, delle colline e della piana spoletina.
La sua storia
E’ possibile datare alla fine del 1359 i primi lavori per l’edificazione della Rocca; del 1362 è invece il primo documento che nomina Matteo Gattaponi sovrastante della fabbrica. Nel 1370 l’opera non era ancora compiuta.
La costruzione dell’edificio trae origine dalla missione di pacificare e rafforzare le terre della Chiesa, affidata nel 1353 dal papa Innocenzo VI al cardinale Albornoz.
Gli spoletini accolsero il progetto con grande soddisfazione dal momento che il proposito del cardinale di dare nuova unità al territorio della Chiesa ben rispondeva all’aspirazione della città di sottrarsi dal predominio ormai decennale che la vicina Perugia esercitava.
Risultato tangibile fu, in questo senso, la demolizione della fortezza che i perugini avevano eretto (1325) presso porta Fuga, per meglio esercitare il loro predominio. Per alcuni secoli, e fino all’inizio del Cinquecento, l’edificio fu teatro degli avvenimenti più rilevanti della città, ospitando i maggiori personaggi del tempo. Gomez Albornoz, nipote del cardinale, è il primo castellano della Rocca, ormai ultimata; nel 1392 vi soggiornò Bonifacio IX.
Nel 1449, mentre a Roma infuria la peste, vi soggiorna per un lungo periodo papa Nicolò V che avvia opere di rafforzamento e di accrescimento dell’edificio, costruendo inoltre altri più comodi appartamenti.
Fra i governatori assume un rilievo particolare Lucrezia Borgia, mandata qui diciannovenne dal padre, papa Alessandro VI, per allontanarla dal marito Alfonso d’Aragona.
Il museo
Il complesso monumentale si compone in due aree ben distinte: il Cortile d’onore e il Cortile delle armi. La prima accoglie il Museo nazionale del Ducato, costituito di materiali dei secc. IV – XV, provenienti dalle collezioni civiche. Inoltre, il salone centrale ha una funzione di Sala polivalente potendo ospitare mostre temporanee, concerti, convegni, ecc. La seconda area ospita un Teatro all’aperto capace di 1200 spettatori.
Negli ambienti di lato lungo ha sede la Scuola europea di restauro del libro: sul lato corto, tra le due torri, è istituito il Laboratorio di diagnostica applicata al restauro dei beni culturali. L’area verde che cinge l’edificio monumentale si configura come il Parco della Rocca, che, in tempi successivi, verrà esteso all’intero Colle S. Elia. Negli altri edifici sono ospitati, oltre alle apparecchiature e ai servizi necessari per la conduzione del complesso, un ristorante, una foresteria, esercizi commerciali.
Rocca Albornoziana
Piazza Campello
Spoleto (PG)
Tel: 0743 223055
Orari
15 marzo – 10 giugno
lunedì-venerdì: 10,00-12,00 / 15,00-19,00 sabato-domenica: 10,00-19,00
11 giugno – 15 settembre
lunedì-venerdì: 10,00 – 20,00
sabato-domenica: 10,00 – 21,00
16 settembre – 31 ottobre
lunedì-venerdì: 10,00-12,00 / 15,00-19,00 sabato-domenica: 10,00 – 19,00
1 novembre – 14 marzo
lunedì-venerdì: 14,30 – 17,00
sabato-domenica: 10,00 – 17,00
Apertura:
Annuale
Non e’ visitabile internamente
Biglietti
Intero € 4,65
ridotto € 3,62
L’ingresso è consentito soltanto con il servizio di visite guidate e bus navetta.
Come raggiungerci
Treno: Spoleto
Autostrada: A1 direz. Bologna uscita Viterbo/Terni-SS204 direz. Spoleto-SS3 verso Terni
Aeroporto: Sant’Egidio PG