‘Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento‘
è il titolo della mostra organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia in collaborazione con la neonata Fondazione CariPerugiaArte.
La mostra sarà inaugurata questo pomeriggio nei locali di Palazzo Baldeschi al Corso, uno degli spazi espositivi di proprietà della Fondazione, e sarà visitabile fino al 25 gennaio 2015.
Il vernissage ufficiale sarà preceduto da una manifestazione nella Sala dei Notari, con la partecipazione del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e del presidente della Fondazione, Carlo Colaiacovo.
La mostra arriva dopo le celebrazioni del 2013 per il cinquecentesimo anniversario della stesura de Il Principe (1513), ma vi si inserisce in modo originale occupandosi di un particolare aspetto della storia del Cinquecento strettamente collegato al territorio umbro.
Quella dei capitani di ventura, cioè figure come Braccio Fortebracci, Niccolò Piccinino, Bartolomeo da Alviano, Giampaolo Baglioni e il Gattamelata, rappresenta infatti una vera e propria epopea, che in Umbria ha avuto uno scenario privilegiato.
Al centro della mostra c’è però il ritratto fino ad ora inedito di Machiavelli, recentemente scoperto da Alessandro Campi in internet ed attribuito da Claudio Strinati alla bottega del Vasari, dove fu realizzato verso la metà del Cinquecento.
Attraverso ebay il ritratto è passato dalla Florida a Perugia.
Nella prima sala, alle spalle del dipinto, la copia manoscritta de “Il Principe”, conosciuta come G14, di proprietà della Biblioteca Augusta di Perugia. Si tratta di uno dei 19 manoscritti non autografi che si trovano in tutto il mondo.
La mostra, seguendo il filo dell’elaborazione teorica di Machiavelli sull'”Arte della guerra”, ripercorre le vicende dei condottieri attraverso dipinti, manufatti, documenti di archivio, monete, volumi e molti materiali multimediali tematici. Per rappresentare lo straordinario scenario artistico dell’Umbria, con la quale Machiavelli ebbe frequenti contatti nell’ambito dei suoi incarichi politici fiorentini, sono esposte tele del Perugino, Pintoricchio, Matteo da Gualdo, Berto di Giovanni, Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi. Provenienti da musei nazionali e dalle raccolte umbre, si possono ammirare i ritratti dei più importanti capitani di ventura dell’epoca e le loro armi, per ripercorrere, anche attraverso filmati e documentari, le avventure di questi affascinanti quanto temuti personaggi.