L’affascinante vista che offre Trevi è tipica, oltre che per la morfologia dell’abitato, per essere questo completamente incorniciato da olivi: 200.000 piante nella fascia collinare.
Salvo rarissime eccezioni infatti (qualche quercia superstite e pochissime piante da frutta) tutta la collina da quota poco inferiore a 300 m fino a quota m 600, è letteralmente coperta da soli olivi.
Pur non esistendo l’olivo in Umbria allo stato naturale, vi fu introdotto in tempi remotissimi, sicuramente già dal tempo della dominazione di Roma.
Il documento più antico in cui è menzionato un olivo a Trevi è il racconto del martirio di S. Emiliano (PASSIO SANCTI MILIANI MARTIRIS), un codice del IX secolo che si ritiene essere una copia di altro codice più antico (5° o 6° secolo).
Nel racconto dei vari supplizi a cui fu sottoposto il martire si dice che fu legato ad una novella pianta di olivo per essere decapitato. L’olivo indicato dalla Passio è stato da allora identificato con un albero ultramillenario tuttora esistente Bovara, chiamato appunto l’OLIVO di Sant’Emiliano.
Nel 1491 il Comune fece due mole nuove per il “molino a olio” sul Clitunno alla Faustana.
Dal 16° secolo attenzioni sempre crescenti vennero dedicate all’olivicoltura, ma l’impulso decisivo fu dato dai provvedimenti governativi nel 18° e 19° secolo.
Fino all’immediato dopoguerra i maggiori proprietari molivano l’olivo in casa.
In un documento del governo napoleonico nel territorio di Trevi si annoveravano 27 mole, numero rimasto invariato fino agli anni Quaranta.
Attualmente in Trevi ha sede la presidenza dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio.
La lavorazione
A Trevi gli olivi sono coltivati in un habitat unico in Italia, sia per il substrato calcareo del terreno che per il microclima in cui vegetano e fruttificano.
Le olive sono raccolte a mano dall’albero, pratica particolarmente costosa ma che assicura l’integrità e la sanità del frutto.
Le olive vengono lavorate entro le 24 ore dalla raccolta per evitare qualsiasi processo di fermentazione e l’innalzamento del livello di acidità.
L’olio è ottenuto per sgocciolamento naturale a freddo con un processo di estrazione che esclude qualsiasi forma di pressione, calore e la presenza di solventi chimici.
L’olio è conservato in un locale sotterraneo secondo la tradizione dei frantoi ipogei al fine di preservare il particolare colore verde smeraldo e l’inimitabile aroma.
Risultato: prodotto naturale di assoluta genuinità e di eccezionale qualità.
Fonte: www.protrevi.com