Mercato delle Gaite
di Andrea Barlucchi
Ricostituite le quattro circoscrizioni in cui era divisa la città nell’Età di Mezzo, ricreati i mestieri, la vita e lo spirito dell’epoca, Bevagna, in provincia di Perugia, accoglie ogni anno migliaia di visitatori. E non solo per la festa medievale. […]
Il Mercato di Bevagna, appuntamento annuale che si ripete dal 1982 (quest’anno si svolgerà da 10 al 24 giugno) e che ha ormai raggiunto fama internazionale grazie all’accuratezza delle sue ricostruzioni. […] La formula individuata fu quella della gara fra i quattro quartieri (Gaite, secondo la terminologia dello Statuto), per l’allestimento di un mercato che fosse per quanto possibile filologicamente corretto e scenograficamente realistico. La gara doveva essere arbitrata da esperti della materia, cioè da giudici scelti fra i docenti di storia medievale delle varie università italiane.
[…] Altre gare poi si sono venute ad aggiungere alla ricostruzione del mercato: il tiro alla fionda, poi sostituito da quello con l’arco, e la gara gastronomica, nella quale ogni Gaita propone alla giuria un piatto della cucina medievale. La pratica del tiro con l’arco ha fatto nascere un gruppo locale di sportivi che, oltre a partecipare a varie rievocazioni storiche, ha cominciato da qualche anno a gareggiare nei campionati italiani ed europei con ottimi risultati, cogliendo addirittura la medaglia di bronzo agli Europei del 2001 nella categoria Long Bow. […]
La gara dei mestieri
Ma la gara di successo crescente è senz’altro quella dei mestieri, nata inizialmente come ricostruzione di alcune antiche professioni. Essa ha raggiunto un’importanza paragonabile a quella del mercato. Le Gaite poi sembrano orientarsi verso una certa specializzazione, per cui ciascuna persegue alcuni “filoni”, se così si può dire, nei quali raggiunge risultati di assoluta eccellenza.
Così, ad esempio, la Gaita Santa Maria si è specializzata nei mestieri legati alla lavorazione dei tessuti, ricollegandosi a una tradizione locale che, saldamente attestata già negli Statuti, è rimasta in vigore fino al XX secolo nella forma della coltivazione e tessitura della canapa. Il visitatore può quindi assistere alle varie fasi del processo produttivo: dalla stigliatura e pettinatura della canapa essiccata alla sua filatura e quindi alla tessitura. L’esperienza accumulata ha indotto successivamente i dirigenti della Gaita a tentare la ricostruzione dell’arte della seta nel suo intero ciclo produttivo, a partire dall’allevamento del baco. […]
Speziali, Copisti e Maestri Cartai
Ma le altre Gaite non sono state da meno quanto a inventiva, dedizione allo studio e a capacità realizzativi.
La Gaita San Pietro, ad esempio, ha allestito una bottega di speziale del XIV secolo sulla base di documentazione inedita e di trattati medievali di alchimia. Oltre a questa, la cereria, dove si producono candele e doppieri da cerimonia. Ma la realizzazione più recente è quella dello scriptorium di un monastero, dove si può assistere a tutte le fasi di lavorazione di un codice in pergamena: dalla produzione della cartapecora alla preparazione della pagina, alla scrittura e miniatura, infine alla rilegatura. E’ ovvio che inchiostri e colori per le miniature sono ottenuti secondo le antiche ricette.
L’interesse della Gaita San Giovanni invece si è indirizzato essenzialmente verso quei mestieri che impiegavano grandi macchinari mossi da energia idraulica, in particolare il mugnaio e il maestro cartaio. E’ soprattutto quest’ultimo a impressionare il visitatore, grazie alla grande “pila a magli multipli” mossa dall’energia idraulica, che macina incessantemente gli stracci. Si tratta, anche in questo caso, di un’invenzione tutta medievale, attestata a partire dalla fine del Duecento: gli stracci necessari alla confezione della carta, disposti in tre vasche di legno contigue, vengono martellati automaticamente a ritmo costante da tre diversi magli di legno mossi da un albero a camme azionato da una ruota idraulica. In precedenza questa operazione, necessaria a ridurre in poltiglia gli stracci, era effettuata a mano nei mortai, con un dispendio di energia enorme e lunghissimi tempi di lavorazione: l’invenzione della pila a magli multipli è stata quindi definita come una vera e propria rivoluzione nel processo produttivo della carta.
Le botteghe del fuoco
Infine la Gaita San Giorgio si è specializzata nei mestieri legati all’utilizzo del fuoco. Inizialmente fu realizzata una fabbrica di laterizi, il cui elemento di maggior pregio e spettacolarità era costituito dalla fornace per cuocere i mattoni: anche in questo caso ci si riallacciava a una tradizione locale, attestata negli Statuti e rimasta viva fin quasi ai nostri giorni. Seguirono poi la fonderia, sulla base delle descrizioni contenute nel trattato De la Pirotechnia del Biringuccio, quindi la bottega dello spadaio; la realizzazione più recente, in questo settore, è stata quella della Zecca per la produzione di monete. Negli ultimi tempi la Gaita ha anche allestito, in collaborazione con alcuni artigiani locali, una bottega di liutaio dove si producono strumenti musicali a corda.
Gran parte delle botteghe allestite sono visitabili non solo nei giorni della manifestazione, ma durante tutto l’anno, su appuntamento (per informazioni, Associazione Mercato delle Gaite, tel. 0742/361667). […]
dalla rivista: Medioevo n° 6 – Giugno 2003 – De Agostini – Rizzoli