La storia della Ceramica Gualdese
Gualdo Tadino è tra i più importanti centri ceramici umbri, universalmente conosciuta come la “Città della ceramica”, i primi documenti, provenienti da archivi di centri limitrofi, asseriscono infatti che già nel Trecento, ceramisti gualdesi esportavano i loro prodotti in fiere e mercati umbri.
Una caratteristica maiolica gualdese è documentata a partire dal XIV secolo, mentre l’affermarsi di una vera e propria produzione si avrà a partire dal XVI secolo, quando emergeranno le prime dinastie di ceramisti locali, dei Pignani e dei Biagioli.
Il Settecento gualdese sarà caratterizzato dalla “ceramica bianca”, mentre nell’Ottocento cresceranno copiosamente botteghe ed opifici, ma in realtà questo sarà il secolo di uno straordinario revival dell’antica tecnica dei lustri metallici ad opera del pesarese Paolo Rubboli (1838-1890), un’antica tecnica ideata dall’eugubino Mastro Giorgio Andreoli, che prevedeva l’applicazione di sostanze fumogene, da cui derivavano tenui particelle metalliche, ottenendo particolari iridescenze.
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