Fin dalla fondazione, riallacciandosi alla tradizione monastica antica, si volle accentuare l’interesse per gli studi e per la cultura e si curò la formazione di un patrimonio di libri, soprattutto nel campo biblico, patristico, monastico e, naturalmente, teologico-spirituale.
In un monastero benedettino, la biblioteca, dopo la chiesa, è un centro vitale; i libri, infatti, sono per eccellenza strumenti di crescita morale ed intellettuale.
La biblioteca del monastero comprende circa 20.000 volumi, suddivisi in alcune grandi sezioni: biblica, liturgia, patristica, filosofia, storia, teologia, spiritualità, vita religiosa, monachesimo. A parte esistono un Fondo Sofia Vanni Rovighi, dono dell’illustre docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, comprendente un numero consistente di opere di filosofia e un Fondo Martinelli, proveniente da una grande famiglia fiorentina, comprendente libri antichi, soprattutto storici e di storia fiorentina.
Nelle varie sezioni sono incluse opere fondamentali per la consultazione e per lo studio, nonché varie collane, enciclopedie e riviste.
La biblioteca del monastero serve prima di tutto alle monache per la Lectio Divina che, secondo la Regola di San Benedetto, occupa un posto importante nella vita e nella spiritualità monastica. Inoltre le giovani sono impegnate nello studio di teologia e scienze religiose per una formazione umana e cristiana più completa. Varie monache si occupano anche di traduzioni e ricerche, cooperando così all’andamento economico del monastero. La stessa biblioteca può anche essere utilizzata, naturalmente con le dovute, necessarie garanzie, dagli ospiti della foresteria e anche da altre persone che vi siano interessate, soprattutto dai giovani dei paesi circostanti che chiedono aiuto per i loro studi.