I giorni del Palio

 
Visitare Piazza del Campo nei giorni del Palio significa vederla sotto una luce completamente diversa: il tufo ocra cambia i colori della piazza a forma di conchiglia e le tribune di legno, che circondano la pista (pronte ad accogliere il Corteo Storico, e le maggiori Autorità Senesi), danno una visione nuova; chiunque arrivi a Siena per la festa ne viene coinvolto perché l’atmosfera di quei giorni è unica al mondo, come lo stesso Palio.

Il Palio si tiene due volte l’anno ma la preparazione inizia molto prima, intorno alle ore 13.00 del 29 giugnoper la corsa del 2 luglio e sempre intorno alle ore 13.00 del 13 agosto per la corsa del 16 agosto. Le Contrade attualmente sono diciassette, è il caso di far notare che la pista (l’anello intorno alla Piazza del Campo, opportunamente ricoperto da uno strato di tufo) non può contenere più di dieci cavalli: quindi un particolare sistema di turni alternati e parziali sorteggi, i quali avvengono almeno venti giorni prima, garantisce una certa periodicità nella partecipazione all’appassionante gara. Le sette Contrade che non hanno corso il Palio dell’anno precedente nella stessa data partecipano di diritto, mentre le rimanenti tre vengono sorteggiate.

Il primo atto ufficiale del Palio è del 1721 (il Bando del Collegio di Balia), il quale provvide a regolamentare la corsa. Le regole sono in tutto sedici e determinano: gli orari delle prove della vigilia, le modalità per l’assegnazione dei cavalli e per lo svolgimento del corteo, le regole a cui i fantini devono attenersi fra i canapi (le corde) e la somma aspettante al vincitore.

Il giorno 29 giugno (per il Palio del 2 luglio) e il giorno 13 agosto (per il Palio del 16 agosto) i cavalli sono portati dagli allevatori nell’Entrone (il cortile del Podestà nel Palazzo Pubblico) dove, dopo accurate visite dei veterinari, sono scelti e registrati fra oltre trenta soggetti. Successivamente sono raggruppati in batterie e per tre giorni sottoposti a prove intorno alla pista in Piazza, per verificare se sono idonei al percorso. Conclusasi questa fase, tutti i Capitani di ogni Contrada si riuniranno alla presenza del Sindaco per scegliere i dieci cavalli che correranno il Palio.

Seguono le operazioni della “tratta”: attraverso il sorteggio sono assegnati i cavalli ad ognuna delle dieci Contrade partecipanti. Dopo l’assegnazione, ogni giorno alle 9.00 e alle 19.00 si svolgono le prove per abituare il cavallo e il fantino ai saliscendi e alle secche curve del percorso. Al termine della quinta prova, detta “prova generale”, ciascuna delle dieci Contrade organizza una grande cena propiziatoria. La mattina del Palio, verso le 7.00, nella Cappella adiacente al Palazzo Pubblico viene celebrata dall’Arcivescovo la Messa del Fantino, subito dopo ha luogo l’ultima prova detta “provaccia”: si svolge con scarso impegno del fantino, ormai concentrato per la gara. Si procede alla “segnatura dei fantini”, i quali non potranno essere sostituiti neanche in caso di morte e di seguito si passa alla benedizione dei cavalli presso gli oratori di ogni Contrada.

Alle ore 15.00 il “sunto”, ovvero il campanone della Torre del Mangia, inizia a far sentire i suoi rintocchi.

Per le strade della città fa la sua uscita il Corteo Storico, la sua entrata in Piazza del Campo è preceduta da un gruppo di Carabinieri a cavallo dalla curva del Casato.
Lo scoppio del “mortaretto” annuncia l’uscita dei Cavalli dall’Entrone, che si posizionano al punto della “mossa” (la partenza), la decima e ultima Contrada entreranno lanciate determinando il momento della partenza e alla fine dei tre giri di pista (circa 1000 metri) si decreterà il cavallo vincitore. Tra gli ultimi giorni di settembre e i primi di ottobre, nella Contrada vittoriosa si svolge la “cena della vittoria” pensando già al prossimo Palio.