Cenni storici
La costruzione dell’ immobile in oggetto, relativa alla Chiesa di S. Bevignate, risale all’anno 1256 realizzata su un’ edificio preesistente, e fu conclusa nel 1962. Nel 1283, la Chiesa era senz’ altro terminata insieme alla torre campanaria. II monastero, come appare dalle analisi delle murature, fu costruito in una seconda fase attaccando la torre ad un’ altro edificio preesistente del quale non si conosce la destinazione d’ uso. E’ difficile stabilire se questo edificio sia precedente o contemporaneo alla Chiesa. I Cavalieri Templari, proprietari della Chiesa, avevano due sedi in Umbria, una a San Giustino d’Arna e un’ altra a San Bevignate.
Furono scacciati da San Giustino nel 1277 e costretti quindi a ritirarsi in San Bevignate dove aumentarono quindi le necessità abitative; è probabile che in questi anni accrebbero le strutture abitative ampliando la parte residenziale adiacente la Chiesa fino a congiungersi con quest’ ultima. A questa seconda fase corrisponde certamente la costruzione del monastero, assai diverso da come lo vediamo oggi: con piccole finestre e un portale gotigo con tettoia di cui rimangono evidenti tracce, nonostante gli interventi eseguiti senza alcun criterio nei secoli XIV e XVI. II pozzo ottagonale in pietra, estremamente semplice ma all’ interno finemente realizzato in archetti impostati su mensole modanate, assieme ad altre probabili strutture edilizie lungo la strada, faceva parte del complesso monasteriale il quale era circondato da una grande cinta di mura interrotte in prossimità della facciata, dell’abside, dell’ antica porta d’ ingresso. Nel 1312, a seguito della condanna e relativa soppressione dell’ordine dei Templari, la Chiesa di San Bevignate ed il convento passarono ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Nel 1324 il mercante perugino Ricco di Corbolo comprò la Chiesa ed il monastero di San Bevignate per istituirvi un monastero femminile per la moglie Caterina, la figlia Coluccia ed altre 23 monache. Ricco di Corbolo compì dei lavori consistenti in un ampliamento del monastero verso Perugia, costruì un edificio addossato alla Chiesa e collegato al vecchio monastero da un loggiato coperto. II 26/5/1389 nei pressi di San Bevignate ci fu una battaglia fra i perugini e le soldatesche di Nostarda, venute a Perugia con il Conte di Carrara.
A causa di questa ed altre battaglie, avvenute nei pressi della Chiesa, l’edificio subì molti danni. Nel 1517, per problemi economici, le monache furono costrette ad abbandonare il monastero che ritornò in possesso dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme. II Priore di quest’ ordine assegnò il monastero in commenda, al Cavaliere Giovanni Benedetto di Averardo Montesperelli, fino al 1860 si susseguirono una serie di commendatari. Con la soppressione di vari enti religiosi la Chiesa divenne proprietà del Comune che l’ adibì a vari usi, tra i quali deposito dei libri della biblioteca.
L’Architettura
La chiesa fu iniziata verso il 1256 e probabilmente conclusa intorno al 1262 ad opera dei monaci-cavalieri Templari. Il luogo di culto fu dedicato all’eremita Bevignate, oggetto di fervida devozione presso i perugini. Notevoli sono le dimensioni di questa costruzione: la lunghezza massima è di m 39,5; la larghezza massima è di m 17,5, mentre l’altezza massima è di m 27. La pianta è di forma rettangolare con abside quadrata.
La nave è divisa in due campate da tre colonnini tondi su cui scaricano gli esili costoloni poligonali delle volte a crociera che la ricoprono. Anche l’abside rialzata rispetto al piano della navata è ricoperta da una simile struttura. Il pavimento della nave è realizzato in laterizio ed è stato rifatto di recente. Certamente antico è l’impiantito dell’abside e della sacrestia realizzato in pietra bicolore. La cripta al di sotto della confessione si presenta molto angusta, larga cm 80 ed alta cm 225: vi si accede dalla sacrestia tramite uno stretto corridoio che conduce alla nicchia, chiusa da un cancello, nella quale è alloggiata una piccola urna in legno già contenente le spoglie del santo (traslate nella cattedrale nel 1608); le pareti sono imprecise e grossolanamente intonacate, le decorazioni sono senza apparente valore artistico. Dietro l’altare troviamo uno dei tre pozzi che caratterizzano l’intero complesso e probabilmente quello che la tradizione vuole sia stato fatto sgorgare dallo stesso Bevignate.
La spinta delle ampie volte è staticamente controbilanciata all’esterno dai mastodontici contrafforti realizzati assieme a tutto il complesso antico in pietra arenaria tagliata in blocchi (cm 40 X 20 circa, messi in opera con ricorsi regolari), e proveniente dalle numerose cave di pietra morta (preda mortua) a quel tempo esistenti nelle immediate vicinanze di Perugia, tra Ponte San Giovanni e Ponte Valleceppi. Lo stile del complesso edilizio che ricorda lo spirito militare dei cavalieri Templari, e le regole morali parvae e humiles degli ordini mendicanti, presenta le caratteristiche delle costruzioni collocate a metà tra il romanico ed il gotico. Sia pe la posizione fuori delle mura cittadine, si a per le consuetudini edilizie del tempo, è presumibile che l’agglomerato fosse protetto da una primitiva cinta muraria, forse quadrata, che si raccoglieva sotto la facciata sud-est del tempio.
Le pitture
Il cantiere pittorico sermbrerebbe inaugurarsi nel settimo decennio, in immediata successione alla conclusione della fabbrica, e si qualifica secondo Scarpellini per un linguaggio semplice e discorsivo, caratterizzato da una grammatica figurativa efficace ma di segno popolare, esito di un sermo rusticus sviluppatosi nella prima metà del secolo che ha lasciato traccia in città nella decorazione della chiesa di San Prospero -eseguita nel 1225 da un certo Buonamico – e pochi anni più tardi nei frammenti di Storie del santo titolare e di bestiario rimasti sulle pareti della ex chiesa di San Giovanni del Fosso.
La complessa successione di motivi e scene che si dispiegano nella navata e nel coro è intessuta entro una fitta impalcatura di partiti geometrici, cornici decorative e falso apparecchio che ricompongono in una trama unitaria i temi di carattere liturgico, devozionale e apologetico sviluppati al suo interno.
Disegni: Paolo Raspa e Maurizio Marchesi
Reperti epoca romana a San Bevignate di Perugia
I Templari a San Bevignate di Perugia