La Chiesa di San Costanzo, documentata dall’XI secolo ma riedita in versione neoromanica a fine Ottocento dall’architetto Guglielmo Calderini (originali sono l’abside medievale e le sculture del portale romanico risalente al XII secolo). Questa chiesa e lo spazio circostante constituiscono tradizionalmente uno dei luoghi più cari ai perugini, che riconoscono “la loro festa naturale in quel San Costanzo, dalla gran freddura”.
Dall’anno 965 la chiesa di S.Costanzo fu donata dal vescovo di Perugia Onesto al monastero di S.Pietro per mano del suo primo abate S. Pietro Vinicioli, perugino, dei conti di Agello e S. Valentino. È sede parrocchiale, e il parroco è da allora, un padre benedettino di S.Pietro.
Ad opera e spesa del prete perugino Alessio, fu ingrandita la Chiesa di S. Costanzo al principio del 1200, sotto il pontificato di Innocenzo III, e fu consacrata al vescovo di Perugia, Viviano, nel 1205, reggendo il monastero di S.Pietro l’abate Rinaldo. Ne è testimonianza l’iscrizione latina di bei caratteri leonini, che ancora si può leggere sulla fronte della lastra marmorea che allora serviva da mensa dell’altare e che ora fa da sostegno al tabernacolo; riportiamo qui di seguito la traduzione:
Nell’anno 1205, Indizione VII nella festa di S.Luca evangelista (18 ottobre) è stata dedicata la Chiesa di S.Costanzo ad onore di Santa Maria e di tutti i Santi e Sante di Dio, del beato Costanzo ed Eusebio, del beato Michele Arcangelo, di S.Giovanni Battista e di S. Nicola. Il presbitero Alessio fece fare.
Il 27 gennaio 1313, i Magistrati che governavano il Comune di Perugia, chiamati Demeviri, ordinano al Maggiordomo di dare a tutto il Clero cittadino, ai Rettori dei 44 Collegi della città e a quanti avevano una rappresentanza civica una candela per le “Processione dei Lumi” solita farsi la vigilia della solennità festiva di S. Costanzo, cioè il 28 gennaio al vespero.
Il 29 gennaio, solennità di S.Costanzo, le autorità cittadine solevano
graziare dieci detenuti nelle carceri del luogo.
Nel 1466, il 15 ottobre, le Autorità comunali della città di Perugia deliberarono di contribuire con quindici fiorini d’oro per una statua di S.Costanzo, da porre in una nicchia della Chiesa.
Tratto da “La bella storia di S. Costanzo Vescovo di Perugia e martire” testo a cura dell’ abbate D.Pietro Elli, fotocomposto e stampato nel 1997 presso la Tipolitografia Porziuncola
E ditorial srl – S. Maria degli Angeli – Assisi (Pg).
CURIOSITA’
La leggenda d’amore delle giovani devote a San Costanzo
La leggenda vuole che ogni anno durante la festa di San Costanzo, le giovani ragazze si rechino nella chiesa a lui dedicata al fine di trarre auspici per il proprio matrimonio guardando il gioco di luci riflesse sull’immagine del santo. Se San Costanzo non avrà fatto l’occhiolino – e quindi predetto le nozze entro l’anno – per consolazione il fidanzato regalerà alla ragazza il tipico dolce, il Torcolo di San Costanzo.