Benedette guerre. Crociate e Jihad di Alessandro Barbero. (Ed. Laterza)
“Le Crociate: e cioè l’avventura di quei cristiani che hanno accettato l’appello del papa, sentendone il fascino, e si sono messi in gioco, facendo cose che oggi ci sembrano assai discutibili e che invece a loro sembravano sacrosante. Il fatto è che i musulmani non sono rimasti inerti quando un’orda di barbari sanguinari venuti da chissà dove, per di più miscredenti, è entrata in terra islamica seminando distruzione.» Le Crociate, raccontate in modo diretto e brillante da Barbero, sono tremende esplosioni di violenza, forma sui generis di pellegrinaggio, valvola di sfogo per un’Europa sovraffollata; ma sono anche il momento in cui due mondi rivali, che non sanno di avere profonde radici comuni, si incontrano e si descrivono a vicenda.
Uccidere in nome della fede è un tema di scottante attualità, in riferimento al terrorismo islamico, ma per secoli è stato riferito alle Crociate. Se i cristiani delle origini prendevano sul serio il comandamento “Non uccidere”, al punto che ci fu chi affrontò il martirio pur di non combattere, le Crociate provocarono un drammatico ribaltamento di questi principi, sulla spinta d’una convinzione popolare (che uccidere gli infedeli fosse gradito a Dio) cui la Chiesa, nonostante le iniziali perplessità, non seppe opporsi, e che provocò, insieme alla conquista della Terrasanta, anche i primi pogrom antiebraici d’Europa. È per reazione a questa aggressione che rinacque nel mondo islamico lo spirito, da tempo sopito, della jihad.
“L’ondata di piena delle pubblicazioni sulle crociate aveva toccato il culmine, mi sembra, con l’ultima guerra in Irak. Conflitto che aveva provocato echi di uno scontro di civiltà mai sopito, accuse di neocolonialismo, di revanscismo eccetera. E la storia, giustamente, utilizzata come armamento. Ora arriva questo Benedette guerre. Crociate e jihad di Alessandro Barbero. Formato tascabilissimo, quattro capitoli, novantacinque pagine più una di consigli “Per approfondire”. Un bigino. Delizioso. Anzi de-li-zio-so! Un piccolo grande testo di divulgazione. Asciutto nella scelta degli argomenti, accattivante nell’illustrarli. Si legge in una serata. Prima: una spiegazione iniziale sulle crociate, quando comiciano, quando finiscono, chi si affronta sul campo di battaglia. Poi: le imprese militari e le motivazioni pratiche e ideali attraverso le gesta di alcuni eroi di parte cristiana. E ancora: l’esame del “punto di svolta” dell’etica cattolica sul tema della guerra per la liberazione del santo sepolcro e, per contro, le ragioni del jihad alla luce del Corano. E infine: i crociati visti dagli altri, cioè dai cristiani di lingua greca e di rito ortodosso dell’impero bizantino e dai musulmani seguaci del profeta. Lettura piacevole, a tratti appassionante, un testo sempre “in tensione”, senza cedimenti alla anedottica o alle scorciatoie. Anche se sapete già tutto sulle crociate, leggetelo lostesso. Un gran bell’esempio di divulgazione intelligente come altri lavori dell’autore. Sul quale mi riprometto di tornare.”
Chi è Alessandro Barbero
Laureato in Lettere, ha perfezionato i suoi studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa ed è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Collabora con La Stampa, il supplemento domenicale de Il Sole 24 ore, il programma televisivo Superquark e Alle 8 della sera in onda su Radio 2.
Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale; nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), Premio Strega 1996. Fra le sue pubblicazioni: Storia del Piemonte (Einaudi, 2008) per Laterza: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (2005), Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano (2006); La battaglia. Storia di Waterloo (2007); Benedette guerre. Crociate e jihad (i Libri del Festival della Mente, 2009). E’ membro del Comitato Direttivo del Premio Strega e del comitato di redazione della rivista “Storica”. Collabora con le pagine culturali del “Sole24 Ore” e de “La Stampa”, con il supplemento dello stesso quotidiano “Tuttolibri”, e con i programmi televisivi (“Superquark”) e radiofonici (“Alle otto della sera”) della RAI. Dirige la “Storia d’Europa e del Mediterraneo” della Salerno Editrice (15 volumi in uscita fra il 2006 e il 2010). Nel 2005 il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”.