La chiesa paleocristiana (più propriamente S. Michele Arcangelo), la più antica di Perugia, sorge in uno scenario suggestivo, a ridosso della cinta muraria medievale e in posizione eminente sulla città con la quale doveva essere in rapporto visivo prima dell’edificazione del borgo. Costruita a croce greca, alla fine del secolo V o nei primi decenni del VI, è a pianta circolare, con la parte centrale più elevata e coperta da tetto a tenda. Delle aggiunte e manomissioni apportate all’edificio nei secoli, rimosse con restauro che ha rimesso in luce le strutture originarie, rimane il portale gotico trecentesco. L’interno ha la struttura della chiesa di S. Stefano Rotondo a Roma, cioè un anello circolare con tetto visibile; nel mezzo un tamburo che poggia su 16 colonne antiche con fusti diversi per altezza e materiale (granito, cipollino, marmo nero) sormontate da capitelli romani reimpiegati, corinzi e figurati, di vario tipo e datazione; il tetto è sorretto da otto archi portati da colonnette pensili murate, aggiunte nel ‘300 come alcuni affreschi ancora presenti sulle pareti del tempio.
La leggenda
Una storia leggendaria lega la sua origine alla liberazione di Perugia da parte dei paladini di Francia. Si tratta di uno delle più radicate storie cittadine, diffuse da cantastorie che andavano per città e paesi raccontando di Olivieri, paladino di Francia, fatto prigioniero e rinchiuso nell’Arco Etrusco da un terribile pagano padrone della città. Ma non tardò ad arrivare il valoroso Orlando che cacciò il pagano e liberò l’amico. Nel luogo dove Orlando si accampò fu eretta una chiesa in onore dell’Arcangelo che aiutò Orlando nel farlo giungere in tempo a Perugia.
Da questa storia il fatto che la chiesa veniva chiamata, ancora nel ‘500 il “padiglione di Orlando”!