Il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria, detta della Reggia, sorse nella seconda metà dei secolo XVI, in prossimità dei torrente omonimo, per volere del popolo umbertidese.
L´edificio sacro venne costruito per accogliere una immagine miracolosa affrescata all´interno di una cappella che si trovava nelle vicinanze. I lavori furono diretti dapprima dagli architetti Galeazzo Alessi e Giulio Danti, autori dei disegno originario, poi nel 1583 da Bino Sotii, Mariotto da Cortona (1600), Rutílio (1623) e infine Bemardino Sermigni (1640). L´originale costruzione di forma ottagonale all´esterno e circolare all´interno misura 22 metri di diametro interno per un´altezza complessiva di 40 metri. L´interno della cupola, dal tamburo alla lanterna, riveste un´area di 689 metri quadri. Il diametro della palla di rame che sovrasta la lanterna è di metri 1,65. La cupola originaria, che manifestò segni di cedimento, fu ricostruita agli inizi dei ´600 e l´impianto primitivo del monumento fu modificato solo parzialmente. All´interno la zona perimetrale è delimitata da un giro di 16 colonne alquanto distaccate dal muro sul quale sono riportate le mostre dei pilastri corrispondenti. Negli intercolumni, in otto grandi aerostili appaiono le arcate a tutto sesto che accolgono gli altari, la tribuna dell´organo e i due portali d´ingresso. La disposizione binata dei colonnato (di ordine toscano, compiuto nel 1632, con funzione strutturale di supporto alla cupola), i cornicioni e le modanature, le nicchie e i chiaroscuri, conferiscono all´ imponente struttura un pregevolissimo movimento di masse e di luce.
Le colonne raggiungono nel loro corpo la ragguardevole misura di 9,60 metri. Notevole è il pavimento in cotto policromo del XVII secolo. Opere d´arte Il tamburo della cupola è ornato da quattro tele di grandi dimensioni: 1. (sopra l´altare maggiore) – Vergine in gloria con i santi M. Maddalena, Giovanni Battista e Evangelista, Andrea, Francesco, Apollonia, attribuibile ad una scuola romana dei ´500; (sopra la tribuna dell´organo) – Ascensione al cielo con i santi Benedetto, Romualdo, Savino e Vescovo più simbologia eucaristica, del POMARANCIO (Niccolò Circignani) del 1578; (sopra l´altare dei rosario) – B.V. di Loreto con i santi Andrea Avellino ed Ubaldo, di G. Alaboyna, del 1749; (sopra l´altare di San Giuseppe) – Santo Chierico regolare con il Cristo che gli presenta la croce, di G. Alaboyna, del 1749. Ancona della Madonna Fastigio costituito da ricco drappeggio e gloria di angeli in stucco del 1725 che incornicia l´affresco attribuibile alla cerchia delle scuole eugubine del XV secolo, raffigurante la Vergine in trono con Bambino e Santi. Altare del S.S. Sacramento Fastosa opera di intaglio ligneo dorato di Peter Kraas, del 1680. Nella parte superiore Dio Padre dello Scaramuccia. Nello stesso altare, di notevole rilievo un prezioso Tabernacolo in legno dorato, d´arte fiorentina del 1500 e un Crocifisso ligneo del XIX secolo. Pila battesimale Pregevolissima tazza del ´500 in marmo bianco. L´altare retrostante di G. Fontana in stucco dorato incornicia una tela seicentesca con la Vergine e i santi. Altare di San Giuseppe Preziosa statua di scuola fiorentina dei XVI secolo. Altare del Rosario Quindici medaglioni dipinti su rame, dei XVII secolo, raffiguranti i Misteri dei Rosario. Al di sopra dei portali due iscrizioni barocche ricordano rispettivamente le date di costruzione dei tempio e della sua consacrazione (1751). La denominazione di Collegiata deriva dal fatto che nel XVIII secolo in questo tempio fu trasferita la collegiata dei canonici, già istituita nel 1765 nella chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa di Santa Maria della Reggia è attualmente sede della Parrocchia di San Giovanni Battista. Restaurata radicalmente nel corso degli anni 1992-93, avrebbe bisogno ora di interventi urgenti alle opere d´arte che contiene.