La Basilica di San Benedetto si presenta come un insieme armonico di diversi stili, testimonianza di nuovi interventi e rifacimenti. Sorge su quella che la tradizione identifica come la casa paterna di San Benedetto (480). Di fatto la cripta e le strutture connesse, riportate alla luce a partire dal 1910, mostrano che l’edificio cristiano è impiantato su un edificio pubblico romano.
La facciata a capanna (xiv sec.) svolge uno schema di larga diffusione regionale; è di stile gotico e divisa in due da una cornice   delimitata lateralmente da due lesene-pilastro. Vi si apre un elegante portale, contornato da fasci di colonnine e sormontato da una lunetta contenente un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna col Bambino tra due Angeli. Ai lati del portale due edicole contengono le statue di San Benedetto e di Santa Scolastica.
Il bel rosone è invece attorniato dai simboli dei quattro Evangelisti: San Luca, San Marco, San Matteo e San Giovanni.

Interno:
Si presenta a navata unica, con abside e calotta all’ incrocio del transetto.
Parete sinistra: subito dopo l’ingresso, accanto alla fonte battesimale (XVI sec.) resta parte di un nicchione con un affresco di Francesco Sparapane raffigurante Santa Barbara tra San Michele Arcangelo e San Claudio. Il primo altare è dedicato a San Pietro Celestino; il secondo a San Lazzaro. Su questo è infatti esposta una tavola con la Resurrezione di Lazzaro (1560), opera di uno dei migliori michelangiolisti umbri, M.A. Carducci Nursino.

L’abside:
Ha un crocefisso ligneo dei primi del ‘500.

Cripta:
Vi si accede tramite una nuova scala posta in prossimità dell’ingresso. L’ambiente della cripta è diviso in tre navatelle con due piloni di rinforzo che sostengono l’arco superiore della chiesa settecentesca. La piccola abside a capo della navatella sinistra viene identificata come il luogo di nascita dei santi gemelli. In fondo alle scale, a sinistra, un percorso, recentemente aperto ai turisti, conduce all’attigua zona archeologica. Si tratta di un ambiente seminterrato dove si trovano alcune iscrizioni e ponderose volte a vela, annerite dal fumo delle caldaie adibite alla cottura del vino. Sul pavimento sono evidenti strutture romane, vestigia tra le più significative della Nursia romana.

Dove si trova: