La Fontana Maggiore, in Piazza IV Novembre, è senz’altro una delle più belle opere duecentesche d’italia. Nata su disegno dei Pisano, probabilmente con la supervisione di Fra’ Bevignate, fu ornata di sculture da Nicola e Giovanni Pisano. Particolarmente interessanti gli specchi della vasca inferiore con i bellissimi bassorilievi rappresentanti i mesi dell’anno, i segni dello zodiaco, il leone guelfo e il grifo perugino, le sette arti liberali e la filosofia e alcune storie mitologiche.
Poco distante dalla fontana c’è la Cattedrale gotica: all’esterno, il fianco sinistro è ornato da marmi bianchi e rossi alternati. All’interno si conserva una pregevole Deposizione del Bartocci e il reliquiario che conterrebbe il presunto anello nuziale della Madonna. Notevole il coro, opera di Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso, due maestri dell’intaglio e dell’intarsio. Rivolgendosi in sagrestia si può visitare il Museo Capitolare che contiene gioielli, codici miniati, oreficerie e paramenti preziosi, oltre ad opere del Caporali, di Luca Signorelli e di Meo da Siena.
Sulla stessa Piazza sorge l’imponente mole del bellissimo Palazzo dei Priori o Palazzo Comunale e al suo interno c’è la Sala dei Notari. Oltre ad essere uno dei più significativi palazzi pubblici d’Italia, ospita anche al terzo piano la Galleria Nazionale dell’Umbria con una collezione eccezionale riguardante la pittura umbra lungo l’arco di cinque secoli.
All’ interno si conservano pregevolissime sculture di Arnolfo di Cambio, tele di Gentile da Fabriano, Benozzo Gozzoli, Francesco di Giorgio Martini, Perugino e Pinturicchio. Nell’antica cappella dei Priori si trovano i magnifici affreschi del Bonfigli e nella sala del Consiglio Generale numerosi affreschi del Trecento e un Crocifisso della prima metà del Duecento.
Uscendo dal Palazzo si incontra la sala del Collegio della Mercanzia con l’elegante rivestimento in legno intagliato e il bancone e i sedili tutti in tardo stile gotico.
All’estremità del palazzo dei Priori sorge il Collegio del Cambio. La sala dell’Udienza è una delle testimonianze più mirabili della civiltà rinascimentale con lo stupendo banco intarsiato da Domenico del Tasso e le pareti e la volta impreziosite dagli affreschi del Perugino, che sembra sia stato aiutato in quest’opera da un suo giovane allievo il cui nome era Raffaello.
Nelle immediate vicinanze si trova la splendida Via delle Volte, uno degli scenari più suggestivi di Perugia, con le sue scure facciate del 1200 e 1300 ed il grazioso arco gotico a liste bianche e rosse. Da qui, oltrepassata piazza Matteotti con il suo splendido Palazzo del Capitano del Popolo, e via dei Priori con le chiese di Sant’Agata e San Filippo Neri e la suggestiva piazzetta della Madonna della Luce, si giunge all’ Oratorio di San Bernardino. Costruito su disegno di Agostino di Duccio offre al visitatore una profusione di statue e di rilievi pregevoli ed un interno veramente esemplare per la sua gotica semplicità.
A fianco San Francesco al Prato, la grandiosa chiesa gotica del 1230.
Nel 1926 fu istituita l’Università Italiana per gli Stranieri, con lo scopo di diffondere la conoscenza e la cultura italiana in tutte le sue manifestazioni, antiche e moderne. La sua sede è all’interno di Palazzo Gallenga Stuart, bella e fastosa costruzione barocca con notevole vestibolo e scalone.
La presenza di numerosi giovani provenienti da molti paesi del mondo, rende questa città ricca di fascino e culturalmente vivacissima.
A Perugia passato remoto e futuro convivono come in nessun’altra città d’italia.
Nei primi anni ottanta si volle dotare la città di un moderno impianto di scale mobili che con cinque rampe oggi salgono dalla piazza dei Partigiani al porticato della piazza della Prefettura, in piazza Italia, all’ingresso di corso Vannucci.
Una rivincita non solo sull’autobus, ma sulla storia e in particolar modo su Papa Paolo III, a cui Perugia deve una delle più cocenti umiliazioni del suo passato.
Alcune scale mobili passano all’interno della Rocca Paolina, restituendo ai visitatori la vista di quel quartiere Baglioni che il Papa credeva di aver cancellato per sempre con la costruzione della Rocca. I lavori di riscoperta cominciarono dopo il 1950, ma le scale mobili hanno restituito la splendida vista del borgo medioevale nella pulizia delle sue strutture essenziali.