A volte la spettacolarizzazione degli eventi storici può funzionare solo in parte, facendo gridare vendetta a chi si aspetta uno spettacolo abbastanza fedele alla verità storica. E’ il caso del film di , “Le Crociate”, che ricostruisce, grazie ad una sapiente organizzazione del set, le grandi battaglie che hanno costituito alcune vicende avvenute fra la seconda e la terza Crociata in cui Gerusalemme fu riconquistata dai mussulmani sotto il regno di Saladino.
Il film inizia con l’incontro fra Balian, che ha da poco perduto la moglie suicida, e suo padre che non ha mai conosciuto, e il cui nome è Goffredo di Ibelin, un cavaliere che si sta dirigendo in Terra Santa. Inizialmente Balian non vuole accettare l’invito del padre a seguirlo ma poi, in seguito ad alcuni eventi e con maggiore determinazione si convincerà ad abbracciarne gli insegnamenti prendendone il posto e venendo nominato dal re al comando delle difese della città di Gerusalemme.
Per raggiungere questa carica Balian affronta impavidamente alcune battaglie, in cui dimostra il suo valore e contrasta le invidie di corte dove, poiché è favorito dal re, viene odiato da alcuni potenti cavalieri templari. Il film segue la maestria registica di Ridley Scott e le scene delle battaglie, in particolare quella finale della conquista di Gerusalemme, sono visivamente appassionanti.
Tuttavia, la capacità di Scott di rendere una narrazione storica un grande affresco leggendario, togliendo gran parte del valore realistico agli eventi narrati, rischia di cadere, a volte, nel ridicolo, infrangendo le regole classiche del film storico in cui finzione e verità documentale devono in qualche modo incontrarsi. In questo caso, invece, la realtà viene spesso piegata all’effetto cinematografico. La trama, infatti, tralascia abbondantemente la complessità della ricostruzione storica delle crociate le cui implicazioni teoriche, militari, economiche e religiose sono ridotte ad una barzelletta. Al di là di questo il budget notevole di un film che ha incassato abbastanza bene, aiuta a ricreare alcuni scenari simili a quelli che la storia ci può raccontare solo attraverso le descrizioni delle fonti.
Nel cast il protagonista è Orlando Bloom nei panni di Balian e che si sforza, con difficoltà insormontabili, di essere credibile. Più interessante il ruolo di Jeremy Irons che interpreta un cavaliere virtuoso deluso da come gli scopi della Crociata siano stati distorti dal potere e dalla corruzione.