Provincia: Perugia Comprensorio: Trasimeno Nome abitanti: Piegaresi Comune www.comune.piegaro.pg.it |
Posto su un poggio del versante orientale del torrente Nestore a dominio della strada per Città della Pieve, Piegaro (Plagarium) fu fondata dai Romani nel 290 a.C. e molto probabilmente, il toponimo Plagarium, fu dato da quei legionari che costituirono qui il primo nucleo organizzato, per curarsi le ferite dopo la guerra con Chiusi.
Nel Medioevo, Piegaro, fu feudo dei Montemarte di Montegabbione e poi dei Filippeschi di Orvieto. Conteso aspramente da Perugia ed Orvieto, nel 1295, cacciati i conti di Marsciano, si erse a libero Comune ma pochi anni dopo, ritornò sotto il dominio di Perugia. Il 1292 segnò una data fondamentale per l’economia e l’arte piegarese: infatti, in quell’anno, il governo della Serenissima (Venezia) emanò un decreto con il quale imponeva agli artigiani vetrai di trasferire tutte le loro fornaci a Murano. Tale spostamento comportò l’esodo di alcuni artigiani vetrai che, trasferitisi a Piegaro, diedero il via a numerose botteghe per la lavorazione del vetro.
Nel giro di pochi anni l’industria vetraria piegarese divenne nota per i mirabili lavori artistici che era in grado di eseguire ed importanti commesse gli giunsero da tutta la penisola: le vetrate del Duomo di Orvieto, quelle della Cattedrale di Perugia, di Milano e Bologna, tutte recano la firma di artigiani piegaresi e da quel lontano secolo ad oggi, pur con alterne vicende, l’attività e la tradizione vetraria a Piegaro prosegue con successo. Nel XVI secolo, passata allo Stato della Chiesa, ne condivise le vicende fino al 1860, anno in cui fu annessa al Regno d’Italia.
A pochi chilometri dal centro storico di Piegaro si trova la piccola frazione di Cibottola, un borgo medioevale ormai abbandonato. Risalita la vallata alle spalle di Pietrafitta, si presenta al turista come un’incantevole visione. Molto ben mantenuto, conserva gran parte della cinta muraria caratteristica per la pianta eptagonale, con la porta d’ingresso recante ancora l’intero battente del ponte levatoio. Da visitare senz’altro il piccolo castello, sede un tempo di uno dei primi conventi francescani, e in cui pare dimorò lo stesso Francesco d’Assisi. Presenta una torre ottagonale alta circa 20 metri, recentemente restaurata. In cima alla torre, una campana di ben cinque quintali, donata nel 1850 dall’allora Rettore dell’Università di Perugia Pietro Tocchi.
Sempre nelle vicinanze del comune di Piegaro si trova Castiglion Fosco, un piccolo borgo medioevale arroccato sul declivio di un colle, con tratti delle mura castellane e la torre quadrangolare dell’XI-XII sec., immerso in una cornice tra verde argenteo degli ulivi e quello più cupo delle querce e dei castagni.
Luogo assai apprezzato dai turisti, è caratteristico per la particolare torre a forma cilindrica, con base a scarpa, iniziata nel 1462 e terminata nel 1500, così come si legge in un’incisione scalpellata su di un mattone al secondo piano.