Provincia:
Perugia
Comprensorio: Folignate
Nome abitanti: Mantefalchesi
Comune
www.comunemontefalco.it
 

 

“La ringhiera dell’Umbria”, così è denominata Montefalco per la sua splendida posizione panoramica dominante le pianure del Topino e del Clitunno, era già un prospero centro rurale in età Romana. Numerosi centri epigrafici e scultorei (museo comunale, chiostro di San Fortunato, ecc..) testimoniano ancor oggi le sue origini.

Evangelizzata nel IV sec. da San Fortunato, Coccorone (così chiamata nel Medioevo) nel XII sec. era già Comune, anche se sotto il predominio imperiale. Nell’autunno del 1185 l’Imperatore Federico Barbarossa vi sostò a lungo, accogliendo di nuovo nelle grazie Imperiali la città di Spoleto da lui fatta devastare trent’anni prima. Alla fine del 1249, inizi 1250, Coccorone prese il nome attuale: Montefalco.

Convolta nelle accese guerre tra i comuni limitrofi, nel 1209 passò alle dirette dipendenze dell’imperatore Ottone IV. Passata alla Chiesa, per volere di papa Giovanni XXII, fu prescelta come sede del reggente Pontificio del Ducato di Spoleto e, durante quegli anni, dal 1306 al 1354, fu costruita la rocca, una nuova cinta muraria, nonché numerosi edifici civili e religiosi, realizzati ed affrescati da valenti artisti.
Assoggettata alla signoria dei Trinci di Foligno nel 1383, dopo il suo rovinoso epilogo fu affidata dal pontefice a Niccolò Maurizi, tornando, infine, stabilmente nel 1446 sotto il controllo della Chiesa. Provata dalla peste e saccheggiata nel 1527 dagli armati di Orazio Baglioni, ottenne nel 1848 il titolo di Città e nel 1860, con l’annessione al Regno d’Italia, quello di Comune.

Personaggi illustri

Montefalco ha dato i natali a: Santa Chiara da Montefalco (1268-1308), al pittore Francesco Melanzio (1465-1524), al poeta Nicola da Montefalco (XV sec.), allo scultore ligneo Andrea da Montefalco (seconda metà del XV sec.) e al religioso Don Brizio Casciola (1871-1975)


Da vedere

Il tessuto medioevale di Montefalco ancor oggi è quasi tutto racchiuso dalla doppia cinta delle mura castellane, risalenti al XIII-XIV sec., sormontate da torri e su cui si aprono le antiche porte. La più maestosa è Porta Sant’Agostino, sovrastata da una grande torre con merlatura ghibellina, custodisce, sotto la volta della porta, un affresco con “Madonna in Maestà” del XIV sec.. Altre porte sono la Porta di Federico II, del 1244, edificata a ricordo del soggiorno dell’imperatore a Montefalco; la Porta Camiano, del XIII sec., nelle cui mura si conserva il più antico esemplare degli stemmi di Montefalco, in cotto, con tracce di una scritta purtroppo illeggibile.

Il cuore della città medioevale, che ha il suo centro nella caratteristica Piazza del Comune, custodisce pregevoli opere d’arte che testimoniano il cammino della città nel tempo. Chiesa di San Francesco e Museo Civico: la chiesa, edificata tra il 1335 ed il 1338 dai Frati Minori, fu da questi tenuta fino al 1863, anno in cui passò al Comune di Montefalco, divenendo nel 1895 Museo Civico. Ristrutturata nel 1190, ha permesso la realizzazione di una struttura museale articolata in 3 spazi espositivi: la ex chiesa, con numerosi affreschi che vanno dal XIV al XVI sec.con opere di Benozzo Gozzoli ( 1452), del Perugino (1503) del maestro del Crocefisso di Montefalco, di Jacopo di Vinciolo (1461) ed altri valenti artisti; la Pinacoteca, con opere del Melanzio, di Melozzo da Forlì, Antoniazzo Romano, ecc.. e sculture lignee del XIII e XV sec.; la Cripta, dove sono raccolti i reperti archeologiche ed altre sculture e frammenti di varie epoche. La chiesa di Sant’Agostino, edificata tra il 1279 ed il 1285. La facciata in stile gotico è arricchita da un grazioso portale ad ogiva e l’interno, a due navate, custodisce pregevoli opere: una statua lignea del XV sec., un crocefisso ligneo rinascimentale (sull’altare maggiore), affreschi della seconda metà del XV sec. di Jacopo di Vinciolo e opere di Bernardino Mezzastris, Giovanni di Corraduccio, Ambrogio Lorenzetti e Giovan Battista Caporali. Nella chiesa inoltre, sono conservati, dentro delle urne di cristallo i corpi delle beate Illuminata e Chiaretta (discepole di San Chiara da Montefalco) e quello di un pellegrino sconosciuto, giunto a Montefalco dove improvvisamente morì, sembra nel XIV sec., ed ancora eccezionalmente conservato. La chiesa di Santa Chiara, del XV sec. in stile Barocco, dopo il rifacimento del ‘600, custodisce le spoglie di Santa Chiara da Montefalco eminente figura del misticismo umbro del XIII-XIV sec.; una tela del 1611, “Santa Chiara in estasi” di Francesco Longhi; un altare in stucco del 1622, opera dello scultore milanese Camillo Rusconi, con dipinto dello spoletino Francesco Refini. Pregevoli, nella cappella di San Croce (abside della primitiva chiesa del XIV sec) gli affreschi del 1333 di Scuola Umbra.
Adiacente alla chiesa vi è il Monastero Agostiniano in cui sono custodite interessanti opere tra cui un “Crocifisso” dipinto su tavola, attribuito a Puccio Capanna ed una cassa del 1430 in cui fu conservato il corpo di Santa Chiara. La Chiesa di Santa Illuminata, edificata nel XVI sec. sui resti di un precedente edificio, presenta una facciata di tipo rinascimentale lombardo e al suo interno sono custoditi numerosi affreschi di Francesco Melanzio ( eseguiti tra il 1506 e il 1515) di Bernardino Mezzatris (1507) e un pittore della scuola del perugino. Altre chiese che meritano una visita a Montefalco sono: la Chiesa di Santa Maria di Piazza, del XIII sec., con affreschi del 1517 del Melanzio, un inginocchiatoio ligneo del XVI sec. ed una colonnina Alto Medievale con acquasantiera.  La Chiesa di San Bartolomeo, del XIII sec. (una delle più antiche parrocchie) ristrutturata ed ampliata nel XVII sec., custodisce un affresco del XIV sec. (trasferitovi nel ‘700), una tela del 1663 del pittore fiammingo Jacopo Ybot, ed una bella statua lignea del XVII sec. effigiante “Cristo Risorto”. La chiesa di Santa Maria Maddalena, del 1269 circa, rifatta nel 1726 è abbellita con affreschi del Melanzio, di Cristoforo di Jacopo ( XV) e due statue del ‘700. Nella piazza comunale si erge il Palazzo Comunale, edificato nel XII sec., probabilmente come abitazione, venne ristrutturato nel 1270 e successivamente rimaneggiato. Della costruzione originaria (sul lato sinistro) resta una bifora gotica, mentre il portico antistante venne eseguito nel XV sec.

All’interno del palazzo è possibile visitare l’antica Sala Maggiore del Consiglio, adibita adesso a sala di lettura della Biblioteca (con volumi del XV e XVI sec.) e la Sala Minore del Consiglio decorata in stile Neoclassico. Si accede quindi alla Torre (XII sec.), da cui si gode una stupenda vista panoramica su tutta la valle. Sempre in Piazza del Comune ci sono antichi edifici: Palazzo Santi-Gentili del XVI sec., con una bella scala di accesso rinascimentale ed il salone con il soffitto a cassettoni lignei; Palazzo de Cuppis-Abbati-Camilli, ampliato tra il 1480 ed il 1489.

Da vedere nei dintorni

Uscendo da Porta Camiano, vicino le mura vi è la casa dove nacque il pittore Francesco Melanzio che conserva nell’atrio un affresco ottocentesco raffigurante “l’Immacolata Concezione” mentre sul muro esterno troviamo una delle Maestà più antiche con un dipinto del XV sec. Adiacente c’è la Fonte del Poggiolo e proseguendo incontriamo un’edicola con la Crocifissione del XVIII sec., subito dopo la Maestà affrescata nel XIX sec., ma sicuramente di origini più antiche. A destra della Maestà si raggiunge la Fonte di San Francesco che, secondo la tradizione, fu fatta sgorgare dal Santo nel 1215 per approvigionare il piccolo convento che aveva fondato nei pressi di San Rocco. Proseguendo, incontriamo la chiesa di Santa Elisabetta che custodisce un bell’affresco del Melanzio.

Ritornando a Montefalco, poco fuori dall’abitato, è ubicato il Convento di San Fortunato, edificato nel XVI sec. sui resti di una basilica romana del IV sec., della quale alcune tracce sono riscontrabili nel chiostro e nella chiesa. Nel quadriportico si distinguono alcune colonne romane di reimpiego, ed il portale è impreziosito da affreschi di Benozzo Gozzoli, autore anche del “San Fortunato” e della “Vergine col Bambino” all’interno del tempio.

Nel chiostro della “Via Crucis” del 1723, mentre la Cappella Delle Rose, che qui si apre, fu affrescata nel 1512 da Tiberio di Assisi. Sempre nei dintorni di Montefalco meritano una visita la chiesa di S. Maria di Turrita, del XII-XIII sec., con affreschi del XV sec. opera del XV sec. opera del Melanzio e di anonimi; il Santuario della Madonna della Stella, costruito nel 1862 a ricordo di un miracolo della immagine della “Madonna col Bambino” del 1525, posto sull’altare maggiore ed il fortificato borgo medioevale di Fabbri del XIV sec.

 

Curiosità

Montefalco deve il suo nome attuale alla presenza di Federico IIche vi soggiornò nel 1240. 
L’Imperatore infatti aveva una grande passione per i rapaci, tanto che scrisse un trattato di falconeria dal nome “De arte venandi cum avibus” sui sistemi di  allevamento, addestramento e impiego di uccelli rapaci. 
Considerava la caccia con il falcone un’arte con la quale l’uomo manifestava la sua arcana potenza sull’animale più libero e fuggitivo, il falco.