La riproposizione dello Studiolo nasce dalla volontà di “riportare” a Gubbio, seppure simbolicamente, un’opera che ne racchiude in parte la storia. Partito nel 2002, il progetto vede la luce dopo sette anni grazie all’impegno certosino della ditta Minelli (un’eccellenza nel panorama del restauro e della riproduzione), alla collaborazione di illustri docenti ed esperti dell’arte, al coordinamento e al sostegno dell’Associazione Maggio Eugubino e al supporto della Fondazione Carisp. Il tutto con la supervisione dell’arch. Francesco Scoppola Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria che ha seguito passo dopo passo la collocazione della riproposizione dello studiolo all’interno del proprio vano.
La splendida struttura in legno, commissionata da Federico di Montefeltro e realizzata all’incirca tra il 1472 e il 1480, rappresenta il vero “cuore intellettuale” del Palazzo, il luogo che più di ogni altro riflette la personalità e l’anima culturale di chi lo abitava: si tratta di uno spazio piccolo (e per questo molto intimo) all’interno del quale il Duca si ritirava per concentrarsi sulle sue letture, per approfondire i suoi studi, per ricevere gli ospiti più graditi.
Lo studiolo lasciò la città di Gubbio nel 1874 per raggiungere la residenza del Principe romano Filippo Massimo Lancellotti e, da quel momento, non vi fece più ritorno. Fu per diversi anni al centro di trattative e negoziazioni finchè, dopo molteplici vicissitudini, nel 1939 approdò a New York, dove si trova tuttora.
La riproduzione, realizzata sulla base di una rigorosa documentazione fotografica, tiene conto di tutti i cambiamenti che l’opera ha subìto nel corso degli anni. Inoltre, per ottenere un risultato che fosse il più possibile fedele all’originale, la ditta Minelli ha impiegato legni stagionati (alcuni vecchi più di trecento anni) e strumenti ad hoc, come il cosiddetto “coltello da spalla”, ormai desueto, che con le sue tracce inconfondibili caratterizza tutta l’ebanisteria rinascimentale.
Palazzo Ducale – Gubbio