Il “Polittico di Sant’Angelo di Niccolò Alunno” (1499)
Il 7 gennaio 2006 è stato presentato il “Polittico di Sant’Angelo“, dopo un lungo lavoro di restauro (1997). Il dipinto è stato illustrato dal Prof. Corrado Fratini, docente dell’Università degli Studi di Perugia, dal Prof. Don Nazareno Marconi, rettore del Seminario Regionale umbro di Assisi e dal Sig. Stefano Petrignani, restauratore.
La manifestazione è stata organizzata dalla Parrocchia di S. Michele Arcangelo con il patrocinio della Diocesi di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino, Ufficio Beni Culturali della Diocesi e del Museo della Cattedrale di Assisi.
Un connubio perfetto tra arte, storia, cultura e musica. È stata un’atmosfera azzeccata, quella che si è creata sabato pomeriggio 7 gennaio nella chiesa di San Michele Arcangelo in Bastia Umbra, in occasione della ripresentazione del Polittico di Sant’Angelo, dopo il restauro, ultima opera di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, realizzata nel 1499. Interventi autorevoli si sono susseguiti nel corso della manifestazione. Infatti, dopo la breve introduzione di Teresa Morettoni, direttore del Museo della cattedrale di Assisi e i saluti di mons. Sergio Goretti, amministratore apostolico della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, delle autorità civili cittadine intervenute e del parroco, don Francesco Fongo, si è entrati nel vivo dell’interessante manifestazione. Momento emozionante è stata lascoperta dell’intera opera, che ha visto la straordinaria meraviglia della gente che, molto numerosa, è pervenuta per assistere al grande evento per Bastia e non solo. Il primo importante intervento è stato di Francesca Cristoferi, storico dell’arte presso la Soprintendenza per i Beni architettonici, del paesaggio e del patrimonio storico artistico dell’Umbria, che ha illustrato l’iter dell’opera, prima della fase di restauro. Notevole l’apporto di Bruno Brunetti, docente di Chimica presso la facoltà di Chimica dell’Università di Perugia, che ha parlato degli studi scientifici approntati sull’opera, prima degli interventi strumentali effettuati dal restauratore, Stefano Petrignani. Non sono di certo mancati gli intermezzi musicali eseguiti dal Coro polifonico Città di Bastia che ha interpretato vari canti di fine ’500 e inizio ’900. La parte centrale è stata riservata al restauratore che ha spiegato i diversi interventi apportati all’opera, quali la pulitura della pellicola pittorica, il risanamento delle lacune, il ripristino della carpenteria lignea, il consolidamento della cornice portante e della doratura della stessa. I considerevoli particolari emersi, hanno portato alla conclusione che Niccolò Alunno, per realizzare il San Sebastiano e il San Michele, abbia utilizzato gli stessi cartoni che in precedenza aveva adoperato per il suo capolavoro, conservato nella chiesa di San Niccolò (1492) a Foligno, ma mentre in quest’ultima la corazza dell’Arcangelo è semplicemente dipinta a tempera, nel Polittico di Bastia risulta essere realizzata a foglia d’argento, segno probabilmente di una committenza più ricca. Gli studi sono stati condotti dalla Soprintendenza in collaborazione con le Università di Perugia e di Pavia e il laboratorio di restauro. I lavori sono stati resi possibili dal fondamentale contributo dellaFondazione Cassa di risparmio di Perugia. Eccellente intervento quello di Corrado Fratini, docente di Storia dell’arte medievale all’Univesità degli studi di Perugia che, con chiarezza ha ragguagliato sulla parte storico-artistica della vita di Niccolò Alunno e i suoi innumerevoli capolavori, che ce lo confermano come uno dei massimi esponenti della scuola umbra. L’ultimo intervento è stato affidato a don Nazareno Marconi, rettore del Seminario regionale umbro di Assisi il quale si è occupato di fare una lettura teologica dell’opera. Il Polittico di Sant’Angelo è un’icona, ed un’opera religiosa è fatta per comunicare contenuti di fede, per lodare Dio e per invitare alla preghiera. Il pannello centrale che raffigura Maria che è intronizzata come regina del cielo, simboleggia la Chiesa di Cristo, la pienezza dell’amore tra Dio e l’uomo, con Gesù Bambino che, con la sua nudità evidenziata, dimostra la verità dell’incarnazione del Figlio di Dio. La centralità di quest’ultima è indicata anche dal registro superiore che, di fatto, mostra l’Annunciazione, il vero momento dell’incarnazione, in quel momento lo Spirito scende su Maria ed il Verbo si fa carne nel suo seno. L’iniziativa si è conclusa con la benedizione dell’opera da parte di mons. Sergio Goretti.
Ombretta Sonno
Tratto da: www.lavoce.it