“Guillaume de Machaut e la sua influenza sulla musica in Italia nel XIV° secolo”

Guillaume

V° CORSO DI INTERNAZIONALE DI MUSICA MEDIEVALE

presso il CENTRO STUDI EUROPEO DI MUSICA MEDIEVALE “ADOLFO BROEGG” Spello (PG), Italia

Corsi principali:

Canto (Avanzati)  – Patrizia Bovi (Micrologus)

Canto (Principianti) – Ulrich Pfeifer (Micrologus)

Approfondimento (avanzati): “La polifonia di Guillaume De Machaut” – Lucien Kandel

Liuto – Crawford Young

Arpa – Leah Stuttard (Micrologus)

Archi medievali – Gabriele Russo (Micrologus)

Fiati medievali – Goffredo Degli Esposti (Micrologus)

Percussioni – Francesco Savoretti

Ghironda, Symphonia – Giordano Ceccotti

Danza (Avanzati) – Veronique Daniels

Danza (Principianti) – Natalie Braker

Materie complementari:

Musica e retorica – Simone Sorini

Notazione – Veronique Daniels

Musica D’insieme (Avanzati) – Patrizia Bovi, Crawford Young

Musica D’insieme (Principianti) – Goffredo Degli Esposti, Gabriele Russo, Ulrich Pfeifer

 

Il Corso sarà volto allo studio della musica italiana e francese del XIV secolo e inizi XV, per comprenderne le caratteristiche che ne definiscono lo stile, forme, strumenti, notazione: le ballate, i madrigali, la musica strumentale del Codice di Faenza, la musica di Machaut e dei musicisti che a lui si sono ispirati anche in epoca successiva, per ricostruire una prassi esecutiva appropriata che metta in luce i tratti fondamentali, e le differenze, di questi due universi musicali.

“L’influenza di Guillaume de Machaut sui compositori italiani di fine ‘300″

La fine del 300 è l’inizio di una grande stagione per la cultura occidentale, ove si conclude l’opera di Machaut e inizia quella di una generazione di seguaci  innovatori in Italia e Francia.

Ma in quali aspetti, si manifestò l’influenza del noble retorique nei compositori italiani?

Dobbiamo ricordare che solo parte dell’opera di Machaut è stata tramandata nel XV sec., da fonti principalmente venete e fiorentine: i trascrittori hanno quindi operato una scelta che seguiva il loro gusto.

La prima chiave di lettura dell’intero operato di Machaut è legata all’ars retorica, nella quale eccelsero i maestri parigini per tutto il medioevo.

Fu definito il grande poeta in forme nuove che impose ogni sorta di nuove strutture strofiche, e vi è certo gesto retorico anche nella precisione in  cui ordinò e classificò le sue opere: infatti fu uno dei pochi compositori  medievali presente alla redazione dei suoi manoscritti.

Della musica di Machaut in Italia troviamo prove certe, sotto forma di citazione musicale, in Matteo da Perugia e, per alcuni suoi testi musicati, da parte di Anthonello da Caserta, tra la Napoli Angioina e la corte Papale Avignonese, oltre alla presenza di rivisitazioni  strumentali del Codex Faenza.

(Testo estratto dalla lezione su “MUSICA E RETORICA” di Simone Sorini)

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