La denominazione del complesso architettonico in questione è da mettere in relazione alla famiglia Rustichelli. Le prime notizie risalgono al 1154, anno in cui ne risultava Signore Raino di Rustichelli.
“Raino di Rustichelli, proprietario dell’omonimo Castello sito vicino a Ponte Pattoli, vende insieme al figlio Martino, alla Chiesa di Ponte Pattoli rappresentata da Simone Cappellano ministro dell’Opera del Ponte e da Boncio, una pezza di terra nella piana “Merici all’arenaria” al prezzo di 14 denari inforzati, cioè non slabrati, lisci e ben rotondi“.
Chi era costui non è stato possibile accertare, ma la data rintracciata nell’atto notarile è coerente con l’epoca in cui si suppone sia stata costruita la “Casa fortificata” precedentemente descritta.
Certamente durante il Medioevo la famiglia Rustichelli era ben nota nella zona di Ponte Pattoli, se oltre al complesso architettonico in questione diede il nome al vicino torrente che dalle pendici di Montenero si getta nel Tevere.
Come si è detto, è attestato nei documenti dell’Abbazia di Valdiponte sin dal 1153 come proprietà di tal Raino di Rustichelli; allo stesso periodo si può far risalire la costruzione della “casa fortificata” che, collegata alla Torre principale ed inserita nel contesto difensivo, presenta evidenti alcune ricercatezze formali tipiche dell’architettura urbana (il cornicione interno a mattoni sagomati, l’arco gotico di nordica importazione e la bugnatura d’angolo che conclude il profilo interno dell’edificio).
Di qui la duplice caratteristica del complesso:
come fortificazione risponde chiaramente ai canoni dell’architettura militare del Medioevo;
come modello edilizio anticipa di alcuni secoli il passaggio tra la struttura del “Castello”, chiusa ed inespugnabile per definizione, con quella della “Villa” o casa di campagna caratterizzata da un ambiente aperto, con giardino interno, Chiesa accessibile dall’esterno e rifiniture architettoniche diffuse.
Il complesso fortificato, è affiancato da una piccola chiesa con il bizzarro campanile a ventaglio biforato, costruito sopra l’abside tondeggiante.
Il castello ha un ingresso che costituisce la parte più antica e suggestiva; passando sotto un arco a tutto sesto si entra in un atrio dalle spesse mura, con feritoie e portali; al lato sud, la sommità delle mura è ornata da eleganti beccatelli; la torre del XII secolo è stata nei secoli troncata.
Con l’evolversi delle tecniche di guerra, il complesso pur restando di proprietà della famiglia Rustichelli per lungo tempo perde la primitiva vocazione militare ed accentua il carattere di residenza rurale. (nei documenti catastali del 1820 Foglio Pieve S. Quirirco All. S e R XIII) il complesso è indicato nella mappa delle proprietà ai confini del Comune di Perugia.
Attualmente appartiene all’architetto Stefano Gasparri e alla signora Lavinia Baglioni.
ll complesso edilizio di Rustichelli, ancora oggi in buone condizioni di conservazione, è meritevole di essere sottoposto al Vincolo della Sovraintendenza, in analogia ad altre strutture della zona (quali Pieve San Quirico, Villa Bennicelli, La Parlesca, Torre Strozzi ed il Castello di Morleschio) affinchè nel futuro possa essere adeguatamente preservato da incuria o incoerenti trasformazioni.
Notizie storiche
Nel 1376 i priori concessero a Civitella Benazzone il privilegio di tenere ogni domenica un mercato al quale potevano partecipare, tra l’altro, anche gli uomini di Villa Prezzonchio.
Non è accettato lo specifico ruolo che assume la fortificazione durante il Medioevo. Con ogni probabilità negli anni confusi della prima metà del 1400 essa passa di conquista in conquistasecondo il volgere degli eventi.Erano questi tempi cruciali in cui Braccio da Montone approfittando della debolezza pontificia, estende le sue conquiste fino alle porte di Perugia che libera il 19 luglio del 1416 grazie al sostegno di Malatesta I Baglioni.
Nel Quattrocento il castello e le tenute circostanti appartenevano agli Armanni Della Staffa. Felcino e Cherubino I Armanni, erano i fratelli di Elisabetta, prima moglie di Braccio Fortebracci, la quale morì nel 1419 senza prole, dopo essere vissuta ventisette anni a fianco del condottiero montonese. Il castello fu ereditato da Bartolomeo I di Felcino, passò quindi al figlio Cherubino II che lo trasmise al primogenito Baldassarre I, marito di Caterina Tomacelli, figlia di Andrea e di Agnese II Trinci.
Nel 1458 fu ordinato agli abitanti di Ponte Pattoli di spendere 200 fiorini per riparare i danni che il Tevere aveva causato al Castello.
Nel 1462 Ermanno Francesco di Baldassarre I, sposato con Maddalena di Guido Degli Oddi, ereditò buona parte della proprietà; nel 1484 passò ai Baglioni per il matrimonio tra Baldassare II di Ermanno Francesco e donna Agnesina Baglioni.
Gli Armanni Della Staffa per tutto il Quattrocento ebbero un notevole incremento patrimoniale, specialmente nelle partite rustiche che dalle iniziali 65 passarono nel 1496 a 249.
Nel 1503 Egidio di Simone di Rustichelli ottenne la cittadinanza perugina nel rione di Porta Sole.
Nello stesso documento si afferma che nel 1605 Stephanus Severi Bartolomei De Rustichellis era proprietario di:
“un pezzo di terra lavorata a grano e vigna sito nelle pertinenze di Villa di Prezonchio, in vocabolo la Fontanella, i cui confini sono da un lato la strada, e dall’altro il fossato del Rustichelli e la proprietà di Lommi Antonio[…]“
(testo tradotto)
Infine nel volume dei “Consigli e Riformanze” anni 1609-10-11 dell’Archivio di Stato di Perugia è stata rintracciata una pergamena in cui Nicolaus Rustichellus è presente con il suo emblema dorato tra i dieci Priori che governarono nell’anno 1611.
Fonte: – cenni storici tratti da una ricerca della Dott. Lavinia Oddi Baglioni
“Castelli Fortezze e Rocche dell’Umbria”, Daniele Amoni, Edizioni Quattroemme