Provincia: Terni Comprensorio: Orvietano Nome abitanti: Mantecchiesi Comune www.comune.montecchio.tr.it |
Così viene costruita l’imponente opera della seconda cerchia di mura, trasformando Montecchio in un classico “borgo rurale fortificato”. Interessante per la sua posizione geografica, che lo vedeva collocato in un punto strategico di rilevante importanza, fu aspramente conteso da Todi ed Orvieto , ma nel 1250 ebbe la meglio Todi con l’aiuto di sostanziali forze ghibelline. A difesa del territorio Todi fece erigere il castello di Petroro che nel 1499 con la morte di Altobello Chiaravalle verrà demolito. Il secolo XIV vide il declino della supremazia tuderte e l’entrata in scena degli Alviano ed Orvieto per la supremazia sul territorio. Seguirono quindi anni di lotte che ebbero come protagoniste le famiglie dei Chiaravalle, dei Baschi, degli Alviano e degli Sciarra Colonna.
Comune autonomo prima del XIX secolo, Montecchio poi diventò frazione di Baschi, per assurgere di nuovo a Comune nel 1948 con frazioni Tenaglie e Melezzole. A Montecchio il castello ancor oggi ci appare, specialmente dal lato nord, come un vero e proprio baluardo insormontabile ed il caratteristico borgo conserva ancora la planimetria originale, delimitata dal “Vicolo Brutto” e da via Bastianelli. La Porta di Sud-Est (un tempo l’unica porta di accesso del castello) è sovrastata da un imponente torre che si sviluppa su tre piani, dove un tempo, vi erano i locali assegnati al “corpo di guardia”; superandola entriamo nell’antico borgo e dopo pochi metri sulla destra ci troviamo davanti la chiesa parrocchiale di Santa Maria del 1400. La chiesa originale non aveva l’odierno campanile a torre ed era costituita dalla sola navata sud, le campane si trovavano inglobate sulla facciata in una nicchia sopra la porta d’ingesso. Nel 1633 i Montecchiesi costruirono il campanile, staccato però dalla chiesa originale; in seguito fu interposto un fabbricato che consentì, una volta collegato, di creare un corpo unico tra la chiesa e il campanile, modificando sostanzialmente la struttura originaria come oggi la possiamo ammirare. Al suo interno custodisce un Fonte Battesimale del 1843 realizzato in marmo e legno; un affresco, nell’abside, dedicato alla Madonna dei Prodigi e tele del XVII e XVIII secolo. Meritano una visita, i resti di quello che fu il Castello di Carnano, edificato nel 1400 da Ranuccio Baschi, quale sontuosa residenza della sua signoria.
Altre due chiese presenti a Tenaglie sono: la chiesa di Santa Maria, dedicata alla Madonna delle Grazie, del 1852, ed esposta in uno dei più nei punti di Tenaglie e la chiesetta di San Rocco, comprotettore di Tenaglie, venerato da più di cinquecento anni. Proseguendo in direzione Todi, dopo circa 18 chilometri si giunge a Melezzole (XI sec.). Classico castello medioevale a pianta circolare, è impiantato su tre cerchi concentrici che hanno come fulcro la piazzetta centrale dove è ubicata la chiesa parrocchiale; l’ultima cerchia costituita da una serie ininterrrotta di case addossate una all’altra.
La porta d’ingresso al borgo è dominata da un torrione che presenta sull’esterno lo stemma di Todi: un’aquila tuderte, collocata nel 1557, imposta da Todi anche a tutti gli altri castelli. All’interno del torrione, in una nicchia, è visibile un affresco del ‘500 raffigurante la “Madonna Protettrice”.
La chiesa parrocchiale di San Biagio di Melezzole, posta nel centro del brogo, ristrutturata nel 1624 e nel corso dei secoli, custodisce al suo interno una statuetta lignea del XVIII secolo, di autore ignoto, ed un affresco del 1600 raffigurante “l’ Ultima cena”. Nei pressi di Melezzole, in direzione Amelia, si trova la chiesa di San Vitale (XII sec.). Semidiroccata, fu restaurata nel 1600 dai melezzolesi e conserva al suo interno affreschi di scuola Umbra del XVI secolo nonchè uno stendardo da processione del XVI secolo.